mercoledì,Maggio 15 2024

Da querelanti a querelati: due ex soci di un centro medico sono accusati di calunnia

Da querelanti a querelati, da persone offese a imputati. Si può riassumere così la vicenda giudiziaria di due ex soci di minoranza di un noto centro medico di Cosenza che, dopo aver sporto ben 5 denunce contro l’attuale socio di maggioranza, oggi si trovano a rispondere dell’accusa di calunnia in concorso. Il gup Piero Santese

Da querelanti a querelati: due ex soci di un centro medico sono accusati di calunnia

Da querelanti a querelati, da persone offese a imputati. Si può riassumere così la vicenda giudiziaria di due ex soci di minoranza di un noto centro medico di Cosenza che, dopo aver sporto ben 5 denunce contro l’attuale socio di maggioranza, oggi si trovano a rispondere dell’accusa di calunnia in concorso.

Il gup Piero Santese del tribunale di Cosenza li ha rinviati a giudizi ed entrambi, S. B. e P. S. di 35 e 37 anni, saranno chiamati a difendersi nel processo che inizierà il prossimo 11 ottobre davanti al giudice monocratico Urania Granata.

I FATTI. L’attuale querelante, difeso di fiducia dall’avvocato Stefano Gambaro del foro di Cosenza, in seguito all’esclusione dei soci di minoranza per giusta causa, si è visto da questi ingiustamente bersagliato attraverso diverse denunce penali, cui facevano seguito più procedimenti, per l’esattezza 5, nei quali allo stesso sono stati contestati diverse fattispecie di reato.

L'avvocato Stefano Gambaro
L’avvocato Stefano Gambaro

Si spazia dalla truffa all’uso di atto falso, nonché il reato di stampa clandestina, per aver stampato esclusivamente ad uso interno una piccola brochure informativa del centro biomedico nutrizionale gestito dall’amministratore denunciante, ed ancora, avevano riproposto denunce già oggetto di giudizio, che, ovviamente, si concludevano come le iniziali, con decreto di archiviazione da parte del tribunale di Cosenza.

Addirittura avevano chiesto l’intervento del Garante della privacy per ottenere delucidazioni in merito all’installazione di alcune telecamere di videosorveglianza esterne, tutte ovviamente in regola, con conseguente archiviazione del procedimento instauratosi.

Infine, il socio di maggioranza, accusato ancora dagli ex soci circa la violazione sulle norme sanitarie inerenti l’apertura del noto centro biomedico nutrizionale Health Center di Cosenza, con richiesta d’intervento dei NAS, dovette affrontare un lungo ed estenuante processo che, all’esito dell’istruttoria dibattimentale svolta dinanzi il giudice monocratico del Tribunale di Cosenza, si concludeva con sentenza di assoluzione.

Oggi, il primo step di un caso giudiziario infinito: il pm Marialuigia d’Andrea ha ottenuto il rinvio a giudizio. (a. a.)

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