‘Ndrangheta a Rende, «la cosca Lanzino sosteneva Principe»
In aula il pentito Adolfo Foggetti afferma di aver saputo da Adolfo D'Ambriosio che il clan Lanzino sosteneva l'ex sindaco Sandro Principe.
Due processi in poche ore per il pentito di Cosenza, Adolfo Foggetti. Dopo aver deposto al processo contro le “talpe del clan“, l’ex reggente della cosca “Rango-zingari” sul Tirreno cosentino è stato sentito dalla Dda di Catanzaro, rappresentata dall’attuale procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni, nell’ambito del processo contro l’ex sindaco di Rende, Sandro Principe, presente in aula. A giudizio, oltre all’ex assessore regionale, ci sono anche l’ex sindaco di Rende, Umberto Bernaudo, e gli ex assessori Pietro Paolo Ruffolo e Giuseppe Gagliardi. Le accuse, a vario titolo, riguardano quelle di aver favorito la cosca “Lanzino” di Cosenza.
Rende, il bar “Colibrì” alla famiglia D’Ambrosio
Il collaboratore di giustizia Adolfo Foggetti ha confermato che Adolfo D’Ambrosio gli avrebbe riferito che il clan degli italiani a Rende sosteneva apertamente Sandro Principe nel corso dello svolgimento delle elezioni comunali. In cambio, la cosca Lanzino avrebbe ricevuto in cambio dei favori, come l’assunzione di persone in una cooperativa e l’assegnazione del bar “Colibrì” alla famiglia D’Ambrosio. Foggetti, inoltre, ha dichiarato, rispondendo a una domanda della difesa di Principe, di non aver mai conosciuto l’ex sindaco né di aver condotto campagne elettorali a sostegno della sua coalizione.
Processo aggiornato al prossimo 29 settembre quando sempre la Dda di Catanzaro chiederà di sentire altri collaboratori di giustizia: Ernesto Foggetti, Pierluigi Terrazzano e Giuseppe Zaffonte. Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Franco Sammarco, Francesco Calabrò, Francesco Tenuta, Franz Caruso e Marco Amantea.