Caruso: «Faremo di tutto per salvare l’Amaco. Spero insieme ad Occhiuto» | VIDEO
Dura conferenza del sindaco nei confronti dei vertici dell'azienda di trasporti, per la quale la Procura ha chiesto la liquidazione giudiziale: «Fino a qualche giorno fa parlavano di ben altra situazione...»
«La mia priorità è salvare l’azienda e le 135 famiglie che vivono grazie ad Amaco». Franz Caruso, nella conferenza stampa tenuta nel pomeriggio dopo la notizia esclusiva pubblicata ieri mattina da Cosenza Channel, ha espresso la posizione di Palazzo dei Bruzi in vista dell’udienza del 5 gennaio. La liquidazione giudiziale richiesta dalla Procura di Cosenza ha certificato che «la crisi è strutturale» e non «congiunturale» come invece in Comune credevano. «Finora abbiamo operato in tale direzione perché questo ci era lasciato intendere dall’amministratore unico e dal direttore generale – ha spiegato il sindaco -. Invece, con l’intervento dell’autorità giudiziaria, siamo qui a parlare di insolvenza».
Il primo cittadino non nomina mai Paolo Posteraro, con cui ha svelato di non avere interlocuzione dal 30 settembre, ma fa di sovente riferimento a lui. Ad inizio conferenza ha adoperato, per usare un eufemismo, terminologie abbastanza colorite: segno di un’insofferenza divenuta ormai pubblica. «La liquidazione giudiziale non è altro che un’istanza per dichiarare di fallimento – ha spiegato -. È necessario stabilire le responsabilità con chiarezza, senza fare processi. Chi ha guidato per cinque anni Amaco, tuttavia, non può scaricare il barile su altri».
«La crisi nasce dal mio insediamento»
Franz Caruso traccia un excursus degli ultimi dodici mesi alla presenza dei sindacati, con cui si è intrattenuto per quasi un’ora prima della conferenza, e dei lavoratori presenti in platea. «Dal 2017 non si è parlato mai di crisi per l’Amaco fino al giorno del mio insediamento. Subito dopo l’amministratore ha chiesto di coinvolgere il Comune per risolverla e, a seguito di queste parole, ci siamo attivati. Ho sbagliato a non dare un peso maggiore alle indicazioni dei sindacati, ma mi sono fidato delle garanzie dell’amministratore unico. Sosteneva che la crisi non fosse irreversibile, ma dovuta alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina».
Le mosse di Palazzo dei Bruzi
Il sindaco ha ricordato il riconoscimento di un debito di 3 milioni per dare respiro all’azienda e la conseguente transazione con cui sono stati liquidati dall’OSL 1 milione e 800 mila euro. «C’era inoltro bisogno di una ricapitalizzazione e abbiamo individuato dei cespiti – ha aggiunto -. Mi riferisco al parcheggio Aldo Moro, ad un terreno messo a disposizione in fase di perizia e alle scale mobili centro storico».
Cosa è cambiato poi? Che tra le dimissioni del collegio sindacale, piani industriali insufficienti, una serie di richieste di relazioni e un’altra somma di circa un milione liquidata dall’Osl, Palazzo dei Bruzi ha compreso che non ci fosse la continuità aziendale. «Il fatto che secondo un revisore indipendente si dovessero attuare le procedure previste dal codice civile e di impresa, ha fatto venire meno l’intero nostro operato iniziale» ha chiosato Franz Caruso.
Le soluzioni del Comune di Cosenza per Amaco e il ruolo della Regione
«Adesso il problema è un altro, molto grave. Dobbiamo fare di tutto per evitare che la società venga cancellata e che le maestranze di Amaco perdano il lavoro». In attesa di capire meglio cosa sia evidenziato nelle carte della Procura, Franz Caruso si è rivolto a dei professionisti per cercare di garantire almeno il pagamento della mensilità di dicembre. «Si tratta dei professori Pozzoli e Sciuto e di altri professionisti della città – ha riferito -. Il debito, sconosciuto al socio unico, è cresciuto esponenzialmente dai 7 milioni del 2014 ai 13 di oggi. La posizione creditoria è di gran lunga inferiore, il che complica ovviamente le cose. Mi auguro che il Comune possa essere parte attiva della procedura concorsuale, perché è lì che si troveranno le soluzioni».
Ultimo passaggio sulla Regione. «Appresa la notizia dalla stampa ho provato subito a contattare il Governatore Occhiuto, ma non sono riuscito a mettermi in contatto con lui. Conosco la sua sensibilità sulle tematiche del lavoro – ha chiuso Franz Caruso – e confido nell’aiuto che può giungere dalla Cittadella. Essendo noi in dissesto, mi auguro di non essere lasciato da solo».