martedì,Febbraio 18 2025

Autonomia differenziata, la Consulta dice no al referendum perché «il quesito è poco chiaro»

Già lo scorso mese, la Consulta si era pronunciata sulla "legge Calderoli", evidenziando la necessità di correzioni su sette aspetti critici per garantirne la compatibilità costituzionale

Autonomia differenziata, la Consulta dice no al referendum perché «il quesito è poco chiaro»

Non si terrà il referendum per l’abrogazione completa della legge sull’Autonomia differenziata, nota come legge Calderoli, simbolo della Lega nella prima legislatura di destra. La Corte Costituzionale ha dichiarato il quesito inammissibile, dopo una camera di consiglio durata circa sette ore.

La sentenza è stata emessa dagli undici giudici attualmente in carica, che hanno rilevato che «l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari». Questa mancanza di chiarezza, secondo la Corte, compromette la possibilità per gli elettori di esprimere una scelta informata.

Già lo scorso mese, la Consulta si era pronunciata sulla “legge Calderoli“, evidenziando la necessità di correzioni su sette aspetti critici per garantirne la compatibilità costituzionale, tra cui i Livelli essenziali di prestazione (Lep) e la gestione delle aliquote fiscali.

Secondo la Corte, «il referendum avrebbe un impatto che ne snatura la funzione, trasformandosi in una decisione sull’Autonomia differenziata stessa e, in ultima analisi, sull’articolo 116, terzo comma, della Costituzione». Tale disposizione, ha chiarito la Consulta, «non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale».

La decisione della Corte, attesa in forma ufficiale nei prossimi giorni, introduce un significativo cambio di rotta per l’iter legislativo. Con il No alla consultazione popolare, la questione torna nelle mani del Parlamento, chiamato a rivedere e discutere nuovamente il testo.

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