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I controlli, da parte dell’Asp di Cosenza, in questa fase critica dell’epidemia, sono cruciali. Eppure a Carolei, il sindaco ha inviato una diffida al responsabile del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza. I fatti. Una signora, residente in provincia di Mantova da molti anni, il 4 marzo decide di tornare a Carolei per festeggiare il compleanno di sua madre, ignorando gli avvisi (e il buonsenso).
Dalla provincia di Mantova alla provincia di Cosenza
Nonostante arrivi da una zona “rossa”, prende un aereo e arriva in Calabria. Non avverte nessuno, né le autorità sanitarie, né le forze dell’ordine. Ma il paese è piccolo, la gente mormora e la voce arriva al sindaco che contatta subito la donna che, a quel punto è costretta a chiamare l’Asp di Cosenza. Da qui il garbuglio. Perché l’otto marzo, come sappiamo, è stata emanata l’ordinanza, da parte del governatore Jole Santelli, che obbliga chiunque provenga da una zona a rischio, alla quarantena. Invece, a detta della signora, l’addetto dell’Asp, a cui avrebbe chiesto se domenica poteva ritornare a Mantova, le avrebbe risposto che prima dell’emanazione dell’ordinanza poteva ancora farlo. E così, fatti i bagagli, la signora era pronta lunedì a prendere il pullman delle ore ore 18.30 per il Nord. Pullman che non è mai partito, ed è per questo che la signora è rimasta a Carolei.
L’intervento del sindaco di Carolei
Il sindaco della cittadina, Francesco Iannucci, scampato il pericolo, ha preso carta e penna (LEGGI QUI) e ha scritto al responsabile dell’Asp di Cosenza e all’ufficio di presidenza regionale, denunciando come nessuno dalle parti dell’azienda sanitaria provinciale, avesse provveduto per tempo a emanare, come previsto dall’ordinanza, un provvedimento di “prescrizione di quarantena obbligatoria”. Ora la signora ammette di essere in quarantena, e dice serenamente di aver deciso che rimarrà qui per almeno una settimana. Ma forse è meglio che disfi le valigie.