Lettera ai colleghi

La tradizionale astensione del voto per il rinnovo dei consigli degli Ordini è basata sulla opinione diffusa che gli Ordini servono poco o nulla e siano soltanto i beneficiari di una tassa d’iscrizione che dobbiamo pagare per poter esercitare la nostra professione. Per decenni il disinteresse della categoria ha permesso ad una ristretta cerchia di persone di gestire tutto ciò che concerne enti ed istituzioni che regolamentano l’attività della categoria, parliamo dell’Ordine e dell’Enpam, la nostra cassa pensioni.

Di recente si sta sviluppando una maggiore attenzione alle problematiche inerenti alla categoria e sull’onda di questo rinnovato interesse sta nascendo un movimento di pensiero finalizzato a promuovere una modifica legislativa per la elezione dei consigli degli Ordini con un metodo proporzionale che possa prevedere una rappresentanza democratica nei consigli, delle liste che competono in termini percentuali come avviene in tutti i consessi democratici. Oggi, invece, la lista che prende un voto in più governa l’ordine in maniera spesso “monocratica”. La riforma dell’ordine ha un risvolto anche sulla nostra cassa pensionistica perché sono i presidenti degli ordini provinciali a votare per i componenti dell’Enpam. Una differenza sostanziale tra le casse c’è; infatti, i componenti dei consigli di amministrazione delle casse private non possono essere eletti per più  di due volte consecutive, tranne i consiglieri di amministrazione dell’Enpam; e ancora tutti i componenti dei Consigli degli ordini professionali non possono essere rieletti per più di due volte consecutive tranne i componenti dell’ordine dei medici.

L’Enpam, infatti, da decenni è governata da un gruppo di rappresentanti sindacali e da un presidente che è in Enpam dal 1995 e che da presidente percepisce una retribuzione complessiva di circa 650.000 € annue mentre per il resto del Cda la somma complessiva è pari a circa 2 milioni di €, per una cassa che gestisce circa 350 mila pensioni mentre il presidente dell’INPS percepisce 150mila € per gestire 25,7 milioni di pensionati.

Scotti, Presidente Fimmg è seduto nel Cda di Enpam ed Anelli presidente della Federazione degli Ordini  è anche revisore dei conti di Enpam, capirete quindi  perché  l’organigramma di Enpam con i vari Oliveti, presidente dell’ente, e compagni si stiano opponendo a questo tentativo di modifica.  Sarebbe opportuno quindi una diversa modalità di votazione all’ordine che potrebbe garantire la partecipazione anche di rappresentanti di liste concorrenti che potrebbero svolgere il ruolo di verifica e controllo tipica delle opposizioni quando ciò  si rendesse necessario. Ma questo non avviene perché la classe politica ha interesse a trattare sempre con gli stessi fedeli e collaudati interlocutori; enormi sono infatti gli interessi che girano attorno alla ” classe medica”, li ha descritti bene  la giornalista Gabanelli in un articolo , dagli interessi ai corsi di aggiornamento e formazione, alle società scientifiche, ai congressi, al business degli ECM ecc. Per non parlare della nostra cassa di previdenza dove girano enormi capitali quindi l’interesse dei politici alle consulenze ( solo nel 2018 oltre  7,5 milioni) alle vendite delle case agli investimenti  ecc.

In un contesto sociale e politico attuale che vede la classe medica vituperata, offesa, e a volte anche materialmente sottoposta ad aggressioni  che subisce il peso e le conseguenze di responsabilità che da tempo risiedono in altri contesti prevalentemente politici, l’Ordine dei Medici non si pone come istituzione a difesa, non acritica, della professione  e non recita il ruolo di contraltare qualificato al costante attacco di delegittimazione del ruolo messo in atto da più  parti. Ecco perché ritengo inutile allo stato il ruolo degli Ordini ed in particolare del nostro che da oltre un ventennio vede la stessa persona seduta sulla poltrona di presidente. Ritengo necessario inviare un messaggio forte a tutti i rappresentanti della catena di comando degli Ordini, e pertanto vi invito a  riflettere sulla utilità del voto, e se lo ritenete ciascuno di voi può  decidere  a modo suo di manifestare il proprio dissenso

Elio Bozzo (Pensionato Medico di medicina generale)