mercoledì,Maggio 15 2024

Avvocati Cosenza, ecco come Morcavallo poteva evitare il probabile commissariamento

L’ex presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza avrebbe dovuto dimettersi e i consiglieri avrebbero nominato un nuovo presidente. Ma il noto amministrativista ha mantenuto saldamente la poltrona, proponendo ad altri legali di far parte del Consiglio. I sette consiglieri dimissionari erano pronti ad inviare una diffida ad Oreste Morcavallo, mentre il Sindacato si

Avvocati Cosenza, ecco come Morcavallo poteva evitare il probabile commissariamento

L’ex presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza avrebbe dovuto dimettersi e i consiglieri avrebbero nominato un nuovo presidente. Ma il noto amministrativista ha mantenuto saldamente la poltrona, proponendo ad altri legali di far parte del Consiglio. I sette consiglieri dimissionari erano pronti ad inviare una diffida ad Oreste Morcavallo, mentre il Sindacato si è battuto su tutti i fronti per far emergere una situazione che ormai era diventata grottesca.

La comunicazione del Consiglio Nazionale Forense suona come una sentenza: il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza è decaduto. Come abbiamo più volte sottolineato l’applicazione dell’articolo 28 comma 8 ha determinato all’atto delle dimissioni dei sette consiglieri la decadenza del Consiglio presieduto da Oreste Morcavallo. Finisce così un’era tra le più contestate, seppur silenziosamente, dagli iscritti all’ordine di Cosenza e soprattutto dai giovani avvocati. Infatti il prossimo passaggio ufficiale sarà il decreto del Ministero di Grazia e Giustizia che non farà altro che confermare quanto scritto in poche righe dal Cnf.

Senza le dimissioni degli avvocati Emilio GrecoGiancarlo Gentile, Claudio De Luca, Filippo Mancini, Giovanni Spataro, Giuseppe Lepera e Francesco Calvelli staremmo a parlare di un Ordine professionale coordinato da un presidente che è indagato per aver eluso il fisco italiano per circa 3milioni di euro. Oreste Morcavallo, in effetti, avrebbe dovuto dimettersi già da tempo e “rispettare” l’istituzione che rappresentava, mentre ha fatto di tutto pur di resistere prima auto sospendendosi e poi tornando di nuovo a ricoprire la carica di presidente nonostante i sette dissidenti gli avessero chiesto più volte di convocare il Consiglio e dimettersi. Nulla di tutto ciò.

Una volta che i sette avvocati hanno deciso di fare un passo indietro, il presidente ha addirittura proposto ad altri avvocati, tra quelli non eletti, la surroga. Un atto imprudente visto che il citato articolo 28 comma 8 parlava chiaro. Morcavallo ha preferito fare orecchie da mercante, trovando due avvocati disposti a far parte del Consiglio. Sappiamo con certezza che il legale Aurelia Zicaro ha accettato, poiché lo ha scritto pubblicamente su Facebook, mentre fonti attendibili riferiscono che il secondo sia stato il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea. In questo caso ci troveremmo davanti a un caso politico/forense non indifferente poiché lo stesso consigliere regionale presilano una volta eletto in Consiglio regionale si sarebbe sospeso dall’Ordine degli avvocati di Cosenza. Se fosse vero sarebbe interessante capire come abbia fatto ad accettare la surroga e quali siano stati i motivi di tale scelta. E in tal senso rientra anche la decisione del Sindacato Avvocati Calabria di fare richiesta di accesso agli atti. Qualora fosse confermata questa indiscrezione, sarebbe un altro autogol di Morcavallo e ovviamente di Giudiceandrea.

I sette consiglieri dimissionari erano pronti a inviare una diffida al presidente Oreste Morcavallo se avesse proseguito a prendere decisioni che secondo loro non gli competevano in quanto già decaduto. Il noto amministrativista avrebbe potuto evitare il probabile (ed inevitabile) commissariamento se avesse presentato le dimissioni. In quel caso sarebbe stato scelto un nuovo presidente e il Consiglio dell’Ordine avrebbe proseguito nelle sue attività.

Il Sindacato Avvocati Calabria, dal canto suo, ha fatto tutto il possibile per far emergere politicamente una situazione davvero grottesca. Ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Nazionale Forense e al ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando, chiedendo di prendere provvedimenti. Inoltre, l’avvocato Eugenio Naccarato, componente del Direttivo del Sindacato, ha chiesto un accesso agli atti per avere una copia del verbale di seduta del Coa del 14 novembre scorso con relativi allegati, nella quale si è proceduto all’insediamento e alla ricostituzione del plenum del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza e infine ha chiesto il provvedimento o delibera, o altro atto, con il quale si è proceduto alla integrazione del Consiglio con surroga dei consiglieri. (a. a.)

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