domenica,Marzo 23 2025

Discarica di Scala Coeli, Lega e M5S invocano la bonifica del fiume Nicà

Furgiuele: «Tutelare i luoghi e la salute ma senza creare allarmismo». Tavernise e Afflitto chiedono alla Regione «un intervento immediato»

Discarica di Scala Coeli, Lega e M5S invocano la bonifica del fiume Nicà

La politica chiede a gran voce la bonifica del fiume Nicà. E mentre da una parte Le Lampare di Cariati invocano un consiglio comunale congiunto e straordinario tra i comuni di Terravecchia, Crucoli, Scala Coeli, Campana, Pietrapaola, Calopezzati, Umbriatico (ne abbiamo parlato qui), dall’altra il M5S e Lega chiedo la bonifica immediata della valle del Nicà. Nel frattempo, però, per come annunciato dal deputato della Lega, Domenico Furgiuele, le prefetture di Crotone e Cosenza stanno facendo il punto.

«Sento spesso il presidente Occhiuto sui problemi scaturiti dalla discarica di Scala Coeli – spiega Furgiuele – e mi ha garantito un intervento celere. Ho notizia di una riunione tra prefetti, ho sentito i sindaci a cui sono vicino, come alle popolazioni, e sono molto preoccupato. Bisogna intervenire il prima possibile, anche se ad oggi lo sversamento di percolato è contenuto. È necessario rispristinare lo stato dei luoghi e tutelare la salute dei cittadini, ma senza creare allarmismo perché potrebbe arrecare un danno economico al territorio».

I consiglieri regionali pentastellati, Davide Tavernise e Francesco Afflitto, inoltre, si aspettano dalla Regione un «intervento immediato per scongiurare l’inquinamento marino». «In questi anni – spiegano Tavernise e Afflitto – abbiamo cercato una interlocuzione con la Regione Calabria e con il presidente dell’Ato rifiuti per definire una nuova strategia ambientale, che prevedesse il completo superamento del conferimento dei rifiuti in discarica. Abbiamo attenzionato l’ampliamento e l’utilizzo al servizio del circuito pubblico della discarica di rifiuti speciali non pericolosi in località Pipino, nel Comune di Scala Coeli, con un’interpellanza che metteva in evidenza i rischi per un territorio ad alta vocazione agricola e turistica.

Dalla Regione sono arrivate rassicurazioni che oggi, a catastrofe ambientale avvenuta, si rivelano indicazioni vuote e fallaci. Il disastro ambientale verificatosi nei giorni scorsi è una conferma che le attività portate avanti fino ad ora sono inefficienti nel perseguimento degli obiettivi annunciati, e anche la reazione non appare veloce e importante, come dovrebbe essere rispetto ad un disastro che pure, a molti, appariva annunciato. Come consiglieri regionali, appassionati alle grandi sfide che riguardano il futuro, e quella ambientale è una delle più importanti anche per la Calabria, ci chiediamo come sia stato possibile che commissari e uffici regionali nel tempo abbiano potuto autorizzare una discarica e l’ampliamento di una seconda nei pressi del letto di un torrente, e in una valle che è fonte di prodotti Bio. Non ci resta – concludono Tavernise e Afflitto – che pretendere l’attivazione in tempi rapidi di tutte le procedure possibili e immaginabili per affrontare la bonifica dei territori e salvaguardare il nostro mare».

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