Autonomia differenziata, famiglie al verde e studenti verso gli atenei del centro-nord
Il divario nella condizione sociale ed economica incide sulle scelte degli studenti. Ma è il Centro a trainare le iscrizioni (che sono il 57%) davanti al Nord. Nel Mezzogiorno sceglie di proseguire il 47,4% dei neo diplomati: la Calabria, però, è in controtendenza
C’è un altro pezzo del divario Nord-Sud che riguarda la scuola ed è, forse, meno conosciuto. Oltre alla carenza di strutture – mense e palestre in primis –, esiste una “selezione all’ingresso” che riguarda le università. È legata alla condizione sociale ed economica delle famiglie di origine degli studenti e ha una matrice territoriale che un recente approfondimento di Openpolis si incarica di raccontare. Un altro gap che potrebbe peggiorare con l’entrata a regime dell’Autonomia differenziata e l’ampliamento dei divari territoriali. Con il Sud sempre più povero, le condizioni delle famiglie potrebbero rendere complicata l’iscrizione agli atenei secondo un trend i cui effetti si vedono già adesso.
Autonomia differenziata, uno studio preoccupante
Nuovi dati mostrano come, in uscita dalla pandemia, la situazione economica del nucleo familiare continui a influenzare profondamente la possibilità di immatricolazione all’università. Lo studio utilizza anche i dati più recenti rispetto ai diversi tassi di iscrizione nel Paese, da Nord a Sud.
Le iscrizioni all’università dei neodiplomati sono il cuore di questo divario, con qualche eccezione. I dati: nel 2022 il 51,7% dei giovani neo-diplomati si è iscritto all’università. Una quota che sul territorio nazionale varia dal 57% del Centro Italia al 53,5% del Nord, e scende sotto la metà del totale nel Mezzogiorno (47,4%). Tra le regioni quelle agli ultimi posti sono tutte meridionali. Si tratta di Campania (39,2%), Sicilia (49,6%), Sardegna (51,5%) e Calabria, quest’ultima con un dato analogo a quello veneto (52,3%). Numeri che offrono un panorama chiaro delle scelte dopo la scuola dei diplomati nelle diverse aree del Paese. Effetti dell’Autonomia differenziata che sarà.