venerdì,Aprile 25 2025

Orrico detta la linea del (nuovo) M5S e lancia messaggi ad Occhiuto, Principe e Caruso

La coordinatrice regionale a 360° dopo l'assemblea costituente che ha chiuso l'era Grillo. «A Rende non posso credere che non esistano alternative, il Governatore e solo un abile comunicatore. Per le Regionali niente fughe in avanti»

Orrico detta la linea del (nuovo) M5S e lancia messaggi ad Occhiuto, Principe e Caruso

Un 2025 intensivo sui territori con un punto fermo: l’opposizione al governo Meloni e alla presidenza Occhiuto in Calabria. I propositi della parlamentare del M5S Anna Laura Orrico, che è anche la coordinatrice regionale del partito, sono dinamici e forse bellicosi. Ma hanno la stella polare della nuova linea politica del (rinnovato) Movimento che guarda a Left in Europa e parla di temi sociali. In primis tutela della salute, rafforzamento della sanità pubblica e lotta contro le disuguaglianze. 

Anna Laura Orrico, attesa già il 17 gennaio dal nuovo e forse ultimo atto della vicenda-Gentile, si occuperà in prima persona delle elezioni di Lamezia Terme e di Rende («E’ finito il tempo dei Principe») ed è già proiettata in ottica regionali dove lancia un messaggio a Franz Caruso e a tutti i possibili alleati progressisti («evitiamo fughe in avanti, non funzionano»). Nel frattempo è un susseguirsi di incontri dal Pollino allo Stretto. «Per fare un esempio – spiega – ad Amantea costituiremo un gruppo territoriale che guarderà al basso Tirreno cosentino. Tocco con mano un rinnovato entusiasmo».

Anna Laura Orrico, lei parla di rinnovato entusiasmo, ma un recente sondaggio, relativo all’anno 2024, parla di ulteriore 5% perso in favore di Pd (4%) e Avs (1%). Perché l’elettorato non vi segue più come un tempo?
«La fase in cui abbiamo conquistato la fiducia degli esuli del centrosinistra è terminata. Stanno tornando a casa. Adesso stiamo cercando di intercettare chi non va a votare, perché è lì che abbiamo costruito il nostro consenso in occasione dell’exploit del 2018. È fondamentale lavorare per definire al meglio la nostra identità. I governi con Lega, Pd e Draghi hanno destabilizzato i nostri iscritti, inutile affermare il contrario. Hanno fatto perdere la bussola della visione che il M5S ha del Paese. Oggi siamo nell’alveo progressista, ma restiamo indipendenti. Interloquiremo con Pd e Avs senza fare alleanze a scopi elettorali, ma vogliamo dialogare sui temi per trovare una linea condivisa e lottare uniti».

I maligni dicono che è finito l’effetto del Reddito di Cittadinanza.
«Il Reddito di Cittadinanza è stata una grande riforma di Welfare che andava implementata. Italia e Grecia sono le uniche due nazioni a non avere misure universali contro la povertà. In Italia ci sono 5,7 milioni di cittadini al di sotto della soglia di povertà: la Caritas ha certificato il fallimento del governo Meloni. Si rivolgono a loro non solo chi non ha occupazione, ma anche chi ha un salario da fame. Questo è il Paese reale dove viviamo, non quello che descrive la destra a suon di spot».

Parliamo dalla nuova vita del M5S. L’addio a Grillo sembra indolore. Lei e gli altri parlamentari calabresi avete brindato al nuovo corso.
«L’assemblea costituente ci ha dato l’opportunità di ridiscutere l’organizzazione che Conte aveva già dato e di analizzare anche i futuri orizzonti. Le nuove generazioni rischiano di essere ingabbiate nel lavoro precario e nel lavoro povero. La nostra, oltre alla Sanità, è una linea che guarda a grandi temi come l’Istruzione affinché il diritto allo studio sia accessibile a tutti, a prescindere dalle condizioni economiche di provenienza». 

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