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È morto Giovanni Scambia, luminare della ginecologia oncologica. Aveva 65 anni e da poco aveva scoperto di avere un tumore al pancreas in stadio avanzato. Il decesso poco dopo le 14 di oggi.
Nato a Catanzaro il 25 dicembre 1959, figlio di uno stimato radiologo, Scambia si era laureato nel 1983 con il massimo dei voti all’Università Cattolica del Sacro Cuore con specializzazione in Ginecologia e ostetricia. Da allora una lunga carriera nel Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, dove è stato direttore dell’Uoc di Ginecologia oncologica, quindi professore ordinario Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico A. Gemelli, direttore scientifico e presidente del Comitato esecutivo della Fondazione Policlinico universitario, direttore del Dipartimento Salute della donna e del bambino, Fondazione Policlinico Gemelli. Scambia lascia la moglie Emma e la figlia Luisa.
«È stato un grandissimo medico, un ginecologo tra i più bravi d’Europa. Lo piango come amico e come calabrese», spiega Simona Loizzo, deputato della Lega e capogruppo in commissione sanità a Montecitorio, commentando la scomparsa del medico. «Fu lui a farmi partorire – dice Loizzo – perché eravamo amici, seppure lui fosse più grande di me, sin dai tempi degli studi alla Cattolica. È stato un grandissimo medico che ha dato lustro alla Calabria – prosegue Loizzo – e che è stato un punto di riferimento per tantissime donne».
«Oggi è scomparso il professor Giovanni Scambia. Definirlo un luminare sarebbe riduttivo anche se è stato uno dei padri della ginecologia oncologica. Giovanni Scambia era innanzi tutto un Uomo straordinario, una persona con un’umanità unica». Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Pur conoscendo meglio di chiunque altro la gravità della sua malattia – sottolinea – ha continuato a dirigere il suo reparto e a salvare la vita alle sue pazienti, fino agli ultimi giorni. Abbiamo perso una persona straordinaria. Che Dio lo accolga con lo stesso spirito con cui lui, per tutta la vita, ha accolto chi soffriva. A Dio, Professore. Io, Gaia, Carole e Leon pregheremo per lei con tristezza infinita».