Se nella prima parte della nuova udienza del processo Bergamini, la Corte d’Assise di Cosenza ha dato una risposta alla procura di Castrovillari circa l’acquisizione delle dichiarazioni spontanee rese da Isabella Internò al maresciallo Barbuscio e al pm Abbate subito dopo la morte dell’ex fidanzato, nella seconda è entrata in scena la parte civile, con l’avvocato Pisa che ha esaminato prima Alice, la figlia di Donata, nonché nipote di Denis, e in seguito lo psichiatra Verri.

«Spesso i miei genitori quando ero piccola – ha detto Alice – mi lasciavano dai nonni paterni perché loro scendevano a Cosenza per seguire i vari processi sulla morte dello zio, nel tentativo di arrivare a una verità. Poi entrambi – riferendosi al padre e alla madre – avevano perso un po’ la speranza che in realtà è riemersa grazie al libro di Carlo Petrini. Finalmente pensavano i miei genitori, qualcuno si era interessato al caso che tante persone avevano voluto insabbiare» ha aggiunto la figlia di Donata. «La nostra famiglia ha accettato alcune cose che erano state scritte, come la vicenda della droga e che la Maserati sarebbe stata utilizzata per trasportare in Italia sostanze stupefacenti».

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«L’immagine di Denis era stata infangata, ma la mia famiglia ha dovuto sopportare anche questa. Il clima che si respirava in casa era indubbiamente pesante e c’erano anche ripercussioni a livello economico. I risparmi del nonno a lungo andare erano quasi finiti dopo tutte le spese sostenute, così mia madre nel 2021 era preoccupata. Andò in crisi, ebbe una forte depressione al punto che fu curata da uno psichiatra. Lei non voleva vedere i miei figli, le portavamo la spesa e voleva rimanere a letto, rimaneva chiusa in se stessa. Ora sta bene».

La nipote di Denis ha parlato anche dell’attualità: «Quello che abbiamo vissuto per questo processo lo sappiamo solo noi, siamo molto provati. I miei figli piangono tanto, hanno sempre voluto parlare del caso con i professori e si interrogano sempre sul perché non siano riusciti a vedere lo zio». Su domanda della difesa, nella persona dell’avvocato Angelo Pugliese, la figlia di Donata Bergamini ha spiegato che ora la nonna, madre di Denis, si trova in una casa di cura. «Penso abbia un principio di Alzheimer».

Poi è stata la volta del medico psichiatra Paolo Verri che ha visitato Donata Bergamini nella Primavera del 2022, quando la sorella di Denis non stava bene. «Arrivai alla conclusione che nella paziente vi furono due fasi: in un primo momento fu affetta da un disturbo emotivo, successivamente, dal 2020 in poi, il quadro clinico si aggravò. sviluppando una malattia depressiva grave». L’avvocato Pugliese ha insistito nel sapere la data precisa in cui Donata Bergamini venne seguita dal consulente della parte civile.