Sette persone per due regioni. La situazione della Commissione Territoriale di Crotone, che si occupa di rilasciare i nulla osta per la protezione dei richiedenti asilo sia nella nostra regione sia in Basilicata, è sempre più critica. Gli impiegati stanziati nella città di Pitagora lavorano su due fronti, quello lucano e quello calabrese, ma con ritardi enormi che portano a casi come quello portato alla luce da USB Cosenza: nella sola provincia bruzia, infatti, sono quasi un migliaio le persone in attesa della prima convocazione da due anni. 

Secondo l’avvocata Lidia Vicchio, che si sta occupando della questione, il sotto organico non può essere però una giustificazione. «Già come ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, ndr) abbiamo rilevato questo problema e ne abbiamo scritto alla Commissione Nazionale Asilo. Quella del sottonumero non può più essere una giustificazione perché bisogna fare delle richieste esplicite al Ministero. Dopodiché – aggiunge – la domanda da porsi è una: perché non è stato più fatto un concorso ad hoc?».

«Commissari presi dalle graduatorie del MEF»

La questione che pone Vicchio è centrale soprattutto per il modo in cui si è cercato di sopperire all’assenza di personale: «Sono stati inseriti nella commissione territoriale dei commissari presi dalle graduatorie del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ma che preparazione possono avere questi commissari per rivestire un ruolo delicatissimo come quello di esaminare la domande di persone che arrivano da altri Paesi?».

Non è la prima volta che il problema dei numeri nelle Commissioni Territoriali viene portato all’attenzione dell’opinione pubblica: «I funzionari delle Commissioni, negli ultimi due anni, hanno fatto altrettanti scioperi perché chiedevano l’indizione di appositi concorsi». Ma non c’è stata nessuna novità in merito. «E, se posso osservare, abbiamo speso – aggiunge Vicchio – un miliardo per i centri in Albania, che sono un fallimento sotto gli occhi di tutti. Con quelle risorse, invece, si potevano fare nuovi concorsi e si potevano assumere nuove persone». 

Sette persone per due regioni e quasi mille migranti nella sola provincia di Cosenza. La situazione della Commissione Territoriale di Crotone è sempre più critica. E le soluzioni, che sembrano esserci, vengono poste sotto il tappeto.