«Siamo a Piazza dei Bruzi a Cosenza, sul palco che ospiterà il concerto di Capodanno, per mandare un messaggio chiaro: servono risposte alle migliaia di famiglie cosentine che vivono il dramma dell’emergenza abitativa. Siamo pronti a rimanere qui finché Comune e Regione non si assumeranno la responsabilità di convocare un tavolo di discussione per affrontare seriamente e concretamente la problematica». Dal tono della comunicazione inviata alla stampa, gli attivisti di Prendocasa Cosenza, non hanno alcuna intenzione di scendere a patti senza garanzie e far così suonare Dario Brunori a Capodanno.

Servirà diplomazia, probabilmente tanta. «A Cosenza centinaia di famiglie, pur avendo tutti i requisiti, non ricevono il dovuto contributo regionale, il cosiddetto “fitto casa”, dal 2023, perché l’amministrazione regionale non è in grado di reperire i fondi necessari. Le domande per il nuovo anno sono state aperte, ma da Palazzo dei Bruzi, che gestisce le pratiche, hanno fatto sapere che anche per quest’anno non ci saranno le risorse. Un’ennesima presa in giro» secondo gli attivisti bruzi che da anni si battono contro l’emergenza abitativa.

«Sul palco del Capodanno cosentino ci sono anche le famiglie che vivono nello stabile di via Savoia, sotto sgombero. Da anni - proseguono - viviamo con la minaccia di finire per strada, ma nessuno ha mai avuto la volontà di rispondere alle nostre richieste e rivendicazioni: alloggi e una risoluzione politica della vertenza che tuteli i nuclei familiari che da dieci anni vivono in uno stabile che era vuoto e abbandonato».

Per Prendocasa Cosenza a queste problematiche si somma «la paralisi totale delle graduatorie per gli alloggi popolari, liste ferme da tempo immemore e un’amministrazione, quella guidata da Caruso, incapace di intervenire fattivamente, da oltre quattro anni ascoltiamo solo inutili propositi e scaricabarile. In Calabria non servono annunci, serve un piano straordinario per il diritto all’abitare che metta al centro il diritto delle famiglie a un alloggio dignitoso, e non i vari costruttori o politici interessati solo a costruire clientele, come avviene da decenni nella città di Cosenza. Servono risorse vere».

«Occhiuto, Caruso e gli assessori si sveglino, la nostra terra è molto diversa da quella che raccontano sui social o nelle conferenze stampa farsa, accompagnate da opuscoli pubblicitari che offendono l'intelligenza dei cosentini. Siamo a Piazza dei Bruzi e qui rimarremo finché non arriverà un’apertura politica e una reale disponibilità al confronto» fanno sapere gli attivisti senza aprire per adesso a soluzioni di altro tipo.