Il gip del tribunale di Cosenza ha concesso gli arresti domiciliari a Rosa Vespa, la donna cosentina che il 21 gennaio 2025 sottrasse la piccola Sofia dall’affetto dei suoi cari, prelevandola dalla culla posta accanto alla mamma, Valeria Chiappetta, ricoverata nella clinica Sacro Cuore di Cosenza.

La donna, accusata di sequestro di persona, ha trascorso oltre sei mesi in carcere. La procura di Cosenza contesta il reato di sequestro di persona.

Rosa Vespa la sera del 21 gennaio 2025 ingannò tutti, facendo credere che il neonato che aveva in braccio fosse il piccolo Ansel. In realtà si trattava Sofia, neonata figlia di Valeria Chiappetta e Federico Cavoto rapita a Cosenza, nella clinica Sacro Cuore, e ritrovata poche ore dopo.

Alla donna nelle scorse settimane è stato notificato il decreto di giudizio immediato. Ma la difesa valuta riti alternativi con la richiesta di una nuova consulenza psichiatrica. Rosa Vespa, con parere favorevole del pm Antonio Bruno Tridico, si trova in una casa diversa dal contesto coniugale. La donna è difesa dagli avvocati Teresa Gallucci e Gianluca Garritano.

Neonata Rapita a Cosenza, i filoni investigativi

L’inchiesta prosegue ora su due filoni investigativi diversi. Il primo riguarda le presunte responsabilità della clinica anche in sede amministrativa. Il secondo riguarda il cuore delle indagini e ha come obiettivo quello di capire se nulla sia stato lasciato al caso o se potevano emergere altri particolari utili all’inchiesta.