Quella dell’ex consigliere regionale Pietro Giamborino è una delle assoluzioni eccellenti nel processo Rinascita Scott. In secondo grado sono cadute anche le accuse di traffico di influenze e all’indomani del verdetto il suo avvocato Vincenzo Belvedere (che ha difeso il politico di Vibo Valentia assieme a Salvino Mondello, Domenico Anania e Michele Giamborino) ha diffuso una nota per commentare la sentenza.

«La Corte d'Appello di Catanzaro – scrive il legale –, valutando con serietà gli argomenti messi in campo dall'accusa e dalla difesa, ha, ancora una volta, scolpito a chiare lettere che l'operato dell'Uomo prima, dell'Onorevole poi, Pietro Giamborino sia stato da sempre sideralmente lontano da qualsivoglia contiguità con la 'Ndrangheta. Dopo un lungo percorso-calvario giudiziario, durato sei anni, dopo che oramai un lustro or'è la Suprema Corte di Cassazione aveva già valutato in sede cautelare l'assenza assoluta di indizi di colpevolezza di Pietro Giamborino, dopo che la Sentenza del Tribunale penale di Vibo lo aveva mandato assolto, dopo che la Sentenza del Tribunale penale di Cosenza lo aveva mandato assolto, la Procura, investita di/da un fuoco sacro (recte, fatuo!), imperterrita, impugna l'assoluzione e ne richiede 20 anni di reclusione».

«Tutto abnorme!», spiega Belvedere. «Il non arrendersi all'evidenza delle molteplici assoluzioni – continua –, già stabilite da ben 11 Giudici ed il richiedere, pensando di rafforzare l'esile filo d'erbetta accusatoria (più volte schiacciato sotto i piedi dei Giudici), con la massima pena dei 20 anni. Un pensiero, ora ed adesso, deve andare ad alcuni giornalisti, che hanno il dovere dell'imparzialità! Non devono parteggiare mai per le richieste di misure cautelari, come, e più, non devono pubblicare mai le memorie depositate dalla Procura (con la distorta visione accusatoria), quantomeno prima che il Giudizio sia reso con la Sentenza! Pochi giorni or sono, si è rappresentato, prendendo dalla lettura parzialissima ed erratissima, della Procura, Pietro Giamborino in una maniera che, da suoi difensori, conoscendo ben altro dei fatti di causa, ha destato grande indignazione! Nel frattempo, si è tentato di gettar tristo fango. Dopo pochi giorni, la realtà è tornata a splendere ed a riconsegnare ad un Uomo giusto tutto il suo onore e decoro».