Si conclude con un’assoluzione il procedimento giudiziario che vedeva imputati Felice D’Alessandro, ex sindaco di Rovito, e Antonio Scrivano, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale. Entrambi sono stati assolti in primo grado «perché il fatto non costituisce reato», come stabilito dal giudice nei giorni scorsi.

D’Alessandro, difeso dall’avvocato Francesco Cappuccio, e Scrivano, assistito dall’avvocato Gianluca Serravalle, erano finiti a processo per fatti risalenti al 2021, quando i Carabinieri Forestali del NIPAF di Cosenza, con il coordinamento della Procura, disposero il sequestro del centro comunale di raccolta dei rifiuti di Rovito, situato nell’area dell’ex campo sportivo.

All’epoca, i due furono denunciati con l’accusa di realizzazione e gestione di discarica non autorizzata. Durante un controllo, i militari avevano contestato diverse presunte irregolarità, ritenute in violazione delle normative che disciplinano il funzionamento dei centri di raccolta a supporto della differenziata.

In particolare, secondo l’impianto accusatorio, sarebbe stata accertata la presenza di una discarica abusiva e una gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Contestazioni che avevano portato al sequestro dell’area e all’avvio del procedimento penale. L’esito del giudizio di primo grado ha però ribaltato il quadro, riconoscendo l’assenza di responsabilità penali a carico dell’ex primo cittadino e del tecnico comunale. Una decisione che pone fine a una vicenda giudiziaria durata diversi anni.