Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Una parte del costruendo centro commerciale di Altilia è stata sequestrata poche ore fa dal gip del Tribunale di Cosenza nell’ambito di un’inchiesta che vede il sindaco del piccolo comune del Savuto, Pasqualino De Rose, indagato insieme ad altre due persone per falso in atto pubblico. Il motivo è che uno dei capannoni ancora in costruzione di contrada Petrarizzi risulta troppo vicino alla stazione di servizio sulla Ss 16, creando così una situazione di pericolo a causa della presenza di materiali e liquidi infiammabili.
A De Rose, la Procura guidata da Mario Spagnuolo contesta la legittimità del permesso a costruire accordato il 2 aprile del 2014 a margine della Conferenza dei servizi indetta per l’occasione. Durante la riunione, infatti, era stata data lettura del «parere favorevole» pervenuto dai vigili del fuoco e ai presenti era stata data notizia, in termini di anticipazione, del via libera in arrivo anche dalla Regione Calabria.
In realtà, sottolinea il gip Alfredo Cosenza, quello dei pompieri era solo un parere «di carattere interlocutorio» – sei anni dopo bocceranno in modo esplicito il progetto – mentre proprio quel giorno, il Dipartimento regionale competente si era espresso in modo sfavorevole all’approvazione. Da qui le ragioni del sequestro preventivo chiesto e ottenuto dal pm Antonio Bruno Tridico, titolare dell’inchiesta che vede indagati anche Eugenio Bevacqua (responsabile del procedimento) insieme al committente Davide Maria Perrone.
Si tratta di un supplemento d’indagine nell’ambito di un’inchiesta, ancora pendente, che vede le stesse persone indagate per violazioni del Testo unico dell’edilizia e del Codice dei beni culturali e del paesaggio. L’opera, infatti, non sarebbe stata realizzata ad almeno 150 metri di distanza dall’argine del torrente Carito così come previsto dalla normativa.

