Un po’ in sordina, un po’ sottotraccia, presto, molto presto, lo Jonio cosentino potrebbe essere “deturpato” visivamente da 28 pale eoliche alte come la Torre Eiffel.  Di un parco eolico offshore si parla – timidamente – ormai da mesi mentre le procedure avanzano. Il progetto, già al vaglio del ministero dell’Ambiente da marzo scorso, ha subito ieri l’accelerata decisiva e da oggi, e fino al 30 gennaio 2024 la motonave “Denar Explorer”, battente bandiera turca e una motobarca  “Orca II”, battente bandiera italiana, sono state autorizzate dalla Capitaneria di porto di Corigliano Rossano a svolgere «indagini ambientali finalizzate alla realizzazione del “progetto centrali eoliche offshore” su richiesta della società “Aalea S. r. l. ”, in nome e per conto della committente “Nd-Sea One S. r. l. ”». 

Nel provvedimento la Capitaneria vieta l’utilizzo di quello specchio d’acqua interessato dai “mulini a vento”. Quali acque? Il progetto occupa 59,76 chilometri quadrati di mare, ed è situato a 8 miglia nautiche dalla costa, circa 14 chilometri. Si estende nelle acque antistanti ai comuni di Corigliano Rossano, Crosia, Calopezzati e Mandatoriccio, per una lunghezza di 17 chilometri ed una larghezza di 3.  L’impatto visivo, sarebbe dunque, rilevante. A visionare il progetto preliminare ed i numerosi allegati è facilmente deducibile come le 28 pale eoliche sono visibili dalla Sila, e da tutto l’arco ionico tra Cariati a Rocca Imperiale.

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