Nella tranquilla cittadina di Levittown, nei pressi di Trenton, Pennsylvania, una famiglia è stata scossa da un atroce crimine che ha visto protagonista Justin Mohn, 32 anni, il quale ha prima decapitato suo padre, Michael Mohn, 68enne impiegato federale con oltre 20 anni di servizio.

La crudeltà dell’atto ha raggiunto livelli insostenibili quando Justin Mohn ha deciso di immortalare l’orrore in un video pubblicato su YouTube. Nel filmato, Mohn mostra la testa decapitata di suo padre, accusandolo di tradimento verso il paese, e lancia un appello per una “rivoluzione contro il regime” del presidente Joe Biden.

Il video, rimasto online per oltre 6 ore prima della sua rimozione, ha sconvolto chiunque lo abbia visto, mettendo in luce la profonda instabilità mentale di Mohn. Nel filmato, l’uomo offre una taglia di 1 milione di dollari per chiunque riuscisse ad “uccidere alti funzionari”, tra cui il direttore dell’FBI Christopher Wray, il procuratore generale Merrick Garland e l’ex procuratore generale Bill Barr.

Le autorità sono intervenute rapidamente, arrestando Justin Mohn nella serata del 30 gennaio, due ore da casa sua a Fort Indiana Gap, Pennsylvania. La scoperta del corpo senza testa di Michael Mohn nella casa di Levittown ha scatenato l’orrore e la paura tra i membri della famiglia, tra cui sua madre Denice, suo fratello Zachary e sua sorella Stephanie.

Nel video incendiario, Mohn esprime la sua frustrazione riguardo alle tasse, definendo l’economia “vicina alla distruzione” e accusando il governo di cospirare contro gli interessi degli americani. Parla di un presunto complotto “globalista e comunista” contro gli Stati Uniti, sollevando la testa decapitata di suo padre in un secchio come macabra testimonianza dell’orrore compiuto.

Il delirio di Mohn prosegue con richieste radicali, tra cui le dimissioni di tutti i dipendenti federali, l’abdicazione di Biden, la cancellazione del debito federale, l’abolizione della Federal Reserve e la chiusura delle frontiere. Secondo lui, il governo di Biden avrebbe pianificato l’invio delle forze armate americane all’estero, causando la morte invernale in Russia.

Le indagini rivelano che Mohn aveva presentato una denuncia contro il governo prima di Natale, cercando di colpevolizzarlo per le sue sfortune. Già in passato, aveva tentato di fare causa contro l’amministrazione USA chiedendo 10 milioni di dollari di danni. Nel documento, Mohn dichiarava di aver ottenuto una laurea nel 2014 presso la Pennsylvania State University, ma di essere rimasto intrappolato in lavori precari e malpagati.

Questo tragico episodio solleva nuovamente l’importante questione della salute mentale e della sicurezza pubblica, richiamando l’attenzione sulle gravi conseguenze che possono derivare dalla disperazione e dall’instabilità di alcuni individui. La comunità di Levittown cerca ora di riprendersi da questo terribile evento, mentre il sistema giudiziario affronterà il difficile compito di portare giustizia in questo caso di assoluta follia.