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La sorella da giorni provava a contattarla al telefono, ma dopo aver aspettato e non aver mai ricevuto una risposta ha deciso di lanciare l’allarme e chiamare giovedì 8 agosto i soccorsi. I vigili del fuoco di Genova hanno aperto la porta dell’abitazione in pieno centro storico della donna irreperibile, S. D.O. di 29 anni, e l’hanno trovata a letto in avanzato stato di decomposizione, quasi mummificata e senza segni di violenza a un primo esame esterno del corpo. Anche la casa era in ordine. Indagano gli investigatori.
Le ipotesi
Per capire quale possa essere stata la causa della morte prematura, gli inquirenti coordinati dal pubblico ministero Luca Scorza Azzarà hanno iniziato a raccogliere le prime testimonianze e a scavare nel passato della vittima. Secondo i vicini, la donna, originaria di Rieti, in precedenza avrebbe avuto problemi di tossicodipendenza cosa che fa emergere l’ipotesi di un decesso avvenuto dopo avere assunto della droga. Nell’appartamento però non sono state trovate tracce di stupefacenti. Gli investigatori però non escludono la pista: la ragazza poteva essere in compagnia di qualcuno che, vedendola stare male dopo aver ingerito la droga, invece di chiamare i soccorsi ha lasciato la casa portando via tutto. Un’altra ipotesi al momento al vaglio è che la giovane possa avere avuto un malore slegato dall’assunzione di stupefacente. Il pm Scorza Azzarà ha deciso così di disporre l’autopsia per avere una prima risposta sull’eventuale uso di sostanze e indirizzare così le successive indagini.