Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, le posizioni dei partiti e gli attori della fusione
Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, le posizioni dei partiti e gli attori della fusione
Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, le posizioni dei partiti e gli attori della fusione
Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, le posizioni dei partiti e gli attori della fusione
Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, le posizioni dei partiti e gli attori della fusione
Quadro delineato sulla città unica Cosenza Rende Castrolibero in vista del referendum per la fusione fissato per il primo dicembre 2024. I partiti e le associazioni politiche dei tre comuni interessati dalla proposta di legge regionale hanno palesato le proprie posizioni ufficiali. Questo al netto, in un senso o nell’altro, di fisiologiche contraddizioni interne e posizioni minoritarie. Il leitmotiv più ripetuto tra chi fa buon viso a cattivo gioco è il “non siamo contro la città unica, ma”. Quindi, come un vecchio adagio vuole, tutto ciò che viene detto prima della virgola rischia di perdere valore.
In attesa di passare in rassegna i singoli partiti, giusto un passaggio sulle tre amministrazioni in carica. A Rende la triade commissariale, formata da Santi Giuffrè, Rosa Correale e Michele Albertini, si guarda bene dall’entrare nel dibattito. Il sindaco di Castrolibero Orlandino Greco, oggi ospite del programma “Dentro la Notizia” in onda su LaC Tv alle 13, è sulle barricate e si batte per il “no alla fusione” fin dal primo giorno. Franz Caruso ha annunciato al nostro network che voterà sì al referendum, ma che non ritirerà il ricorso al Tar che sarà discusso il 6 novembre. La posizione è stata criticata dal senatore Mario Occhiuto, ma anche dall’assessore di Castrolibero Nicoletta Perrotti. Fatto sta che a Palazzo dei Bruzi si fa fatica, a prescindere dalle legittime sortite sulla legge omnibus, a perorare una causa portata avanti con vigore dal centrodestra in Regione dopo il caso Anci e le più recenti elezioni Arrical. (clicca su avanti per le posizioni dei singoli partiti)
Forza Italia e Fratelli d’Italia, nelle persone di Pierluigi Caputo e Luciana De Francesco, sono stati tra gli ideatori della proposta di legge regionale. L’input fu dato, prima dell’elezione a Montecitorio, da Simona Loizzo della Lega. La proposta della parlamentare del Carroccio si limitava alla fusione di Cosenza e Rende, al referendum invece verrà chiesto ai cittadini se siano favorevoli o meno alla creazione di un comune unico di 110mila abitanti con Castrolibero. Tutti i big dei partiti, compresi quelli di Azione dove Giuseppe Graziano si è speso in prima persona, hanno rilasciato dichiarazioni di totale condivisione. Restano perplessità a Rende, spazzate via da una recente intervista del segretario cittadino di Forza Italia Eugenio Aceto. (clicca su avanti per le altre posizioni dei singoli partiti)
Il circolo dell’area urbana di Sinistra Italiana, tramite il portavoce Antonio Curcio e la responsabile dei rapporti con le Istituzioni Maria Pia Funaro, nonché membro della segreteria regionale, ha fatto intendere posizione favorevole alla formazione del nuovo centro di governo a margine di dichiarazioni rilasciate in una serie di iniziative e in note ufficiali. La stessa costituzione di un unico circolo che inglobi i tre comuni interessati dalla fusione, la dice lunga. Sabato pomeriggio Anna Laura Orrico ha criticato fortemente la legge sulla città unica, lasciando però libertà di voto ad iscritti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle. Impossibile è stato trovare una sintesi tra le posizioni dei singoli gruppi territoriali dell’area urbana. (clicca su avanti per le altre posizioni dei singoli partiti)
Italia del Meridione, la Federazione Riformista e AttivaRende sono per un no convinto, espresso a più riprese in interviste e dibatti pubblici organizzati mese dopo mese. Sono i movimenti che fanno capo ad Orlandino Greco, a Sandro Principe (qui la sua recente intervista) e Mimmo Talarico. Hanno prodotto due ricorsi distinti e separati contro la legge omnibus del 2023 che leva l’atto d’impulso ai consigli comunali e parlano apertamente di “difendere l’indipendenza dei singoli Municipi” da un tentativo di annessione. Le loro istanze si discuteranno il 6 novembre insieme a quella di Cosenza. (clicca su avanti per le altre posizioni dei singoli partiti)
Il Partito Democratico vuole guidare il processo di fusione e non esserne attore comprimario. Questo il ritornello scandito quasi ogni giorno. L’indicazione del partito nazionale è stata recepita dal regionale e sposata dalla federazione provinciale. La stessa ha nominato Giacomo Mancini come coordinatore dei comitati per il sì. A rompere gli indugi per primi e a dare l’orientamento sono stati i consiglieri regionali Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci e il segretario provinciale Vittorio Pecoraro. Merito dei primi due la sottoscrizione da parte di tutti i capigruppo in Regione, meno Tavernise del M5S, dell’emendamento con cui slitta al 2027 la costituzione della città unica di Cosenza Rende e Castrolibero. Il circolo cittadino del Pd di Cosenza, tuttavia, resta sull’Aventino e mal digerisce l’accelerata impressa dai vertici.
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