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WWW What Women Want – La Calabria vista dalle donne ha dato vita al comitato spontaneo di cittadine e cittadini per il SI AL REFERENDUM, “Contro l’autonomia differenziata: una firma per l’Italia. Unita libera giusta”. Questo lo slogan per la campagna referendaria contro l’autonomia differenziata approvata con il Ddl Calderoli. Com’è noto, servono almeno 500.000 firme a livello nazionale, per sostenere il referendum abrogativo e WWW intende coinvolgere le donne di ogni parte d’Italia per gli effetti che l’autonomia differenziata potrebbe provocare sulla condizione femminile, già notoriamente fragile, soprattutto al sud.
«Tra le più colpite potrebbero essere proprio le donne che già scontano su di sé la sperequazione di genere dovuta alla società patriarcale. E tra le donne le più colpite saranno quelle del Sud, che già ora sono meno occupate e godono di meno servizi», affermano le attiviste di WWW nel presentare l’iniziativa
Il rischio è quello di avere un’Italia “arlecchino” in cui ogni Regione si darebbe le proprie regole in settori strategici a livello nazionale. WWW fa parte di un gruppo di forze che condivide le preoccupazioni di veder trasformata la nostra Repubblica in un stato fatto di 20 regioni, 20 piccole entità/Stato, con l’inevitabile e certamente drammatica frantumazione nella capacità dell’intero Paese di proporre e attuare le proprie politiche pubbliche e, soprattutto, di riuscire a ricoprire un ruolo di Paese a livello internazionale.
«Salteranno con questa legge i principi di solidarietà e cooperazione tra le varie parti del Paese, passando da un regionalismo cooperativo e solidaristico a un esasperato regionalismo competitivo, con inevitabili effetti drammatici soprattutto nei servizi relativi alle politiche sanitarie e scolastiche, in relazione alla contrattazione collettiva dei comparti lavorativi. Una legge che fa male certamente al Mezzogiorno ma anche a tutta l’Italia. Per questo serve una mobilitazione importante che possa garantire entro il prossimo mese di settembre una grande raccolta di firme per una Italia Unita libera giusta».