Le dimissioni di Roberto Occhiuto da presidente della Regione Calabria hanno acceso uno scontro politico acceso, con reazioni durissime dall’opposizione e un chiaro sostegno da parte di Matteo Salvini.

Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha definito la decisione «una strategia di vittimismo», collegandola all’inchiesta per corruzione che coinvolge il governatore. «Si dimette anticipando di poco meno di un anno le elezioni per evitare di essere escluso dalla ricandidatura. È un gesto contro il centrodestra – afferma Bonelli – e rappresenta un uso spregiudicato delle istituzioni». Secondo il leader di AVS, Fratelli d’Italia avrebbe chiesto di guidare la Regione, considerando la sproporzione tra la presenza di Forza Italia (4 governatori con l’8%) e quella del partito di Giorgia Meloni (2 presidenti con il 27%).

Il Partito Democratico calabrese, guidato da Nicola Irto, attacca con parole altrettanto dure: «Occhiuto è un poltronista. Ha compiuto un blitz per interesse personale, temendo l’addio nel 2026». Per i dem, l’annuncio è frutto di un calcolo politico, dettato da tensioni interne alla maggioranza e da vicende giudiziarie scomode. «Ha fallito su sanità e trasporti, ha confuso pubblico e privato e getta ombre sulla Regione parlando di funzionari che non firmano. Ora va sconfitto da un fronte largo che restituisca ai cittadini diritti, dignità e speranza».

Di segno opposto, invece, le parole del leader della Lega. Matteo Salvini, intervenendo alla Festa della Lega Romagna a Cervia, ha definito la scelta di Occhiuto «coraggiosa». «Ha fatto bene – ha detto – perché la fiducia non la si chiede ai magistrati ma ai cittadini. In democrazia funziona così. Ma a sinistra, evidentemente, hanno un’altra concezione».

In mezzo alle tensioni politiche, prende sempre più corpo l’ipotesi di elezioni anticipate in Calabria già nel mese di ottobre.