Un attacco diretto. La segretaria provinciale di SI, Iolanda Magliari, non usa mezzi termini sulle dimissioni di Roberto Occhiuto da presidente della Regione Calabria. E attacca sulla Sanità: «Dopo l’ennesima, inammissibile vicenda di ritardo nei soccorsi, in cui stavolta, dopo aver atteso invano l’arrivo di un’ambulanza per ben due ore (!), qualche giorno fa ha perso la vita una bimba di soli 12 anni, sarebbe stato logico che Occhiuto, Presidente della Regione, nonché Commissario alla Sanità, prendesse atto della incapacità della sua maggioranza di centro destra a governare la regione, annunciando opportunamente le proprie dimissioni».

Secondo la segretaria, le dimissioni di Occhiuto dal ruolo di presidente della Regione sarebbero dovute arrivare a seguito dei problemi della sanità. «Invece si dimette perché vuole giocare la sua partita sulla pelle dei calabresi e perché scommette che, abdicando, i calabresi lo rieleggeranno fidandosi dei suoi specchietti per le allodole». E ancora: «Le dimissioni di Occhiuto lo portano a raffigurarsi come uomo del popolo che non è riuscito a lavorare, bloccato da una misteriosa burocrazia e da misteriosi apparati politici dei quali invece è stato garante». Infine, l’affondo: «Sta facendo il gioco delle tre carte»

«Dimissioni con un messaggio al centrodestra»

Secondo Magliari, il messaggio di Occhiuto è soprattutto al centrodestra: «Vuole indicare che è l’unico candidato in grado di guidarli alla vittoria. Palesemente si è interrotta la sintonia con gli alleati di Governo. La Calabria è stata abbandonata dalla destra nazionale». L’attacco della segretaria di SI continua: «Se le dimissioni di Occhiuto fossero state reali, avrebbe lasciato anche il ruolo di commissario alla sanità. Lì si sarebbe vista un po’ di onestà intellettuale».

Magliari è un fiume in piena: «Pensate se Occhiuto, oggi, avesse avuto il coraggio di autoaccusarsi dinanzi alla Corte Costituzionale riconoscendo che i diritti costituzionali fondamentali in Calabria sono stati fortemente lesi! Pensate se Occhiuto avesse ammesso che il diritto alle pari opportunità di cura dei calabresi non esiste, visto che con l’autonomia differenziata saranno costretti ancora più di prima a cercare rifugio nei nosocomi del Nord». Ma niente di tutto ciò, accusa: «Solo una difesa del proprio orticello»

«La sinistra trovi un candidato all’altezza»

Infine, l’invito al campo largo. «Sarà ora compito del centro-sinistra calabrese trovare un programma e un candidato all’altezza della situazione, sapendo che i calabresi non accetteranno giochi di palazzo, beghe interne e figure ambigue rispetto agli sfaceli che abbiamo elencato. Serve una scossa, serve un’alternativa credibile che guardi ai territori e alle aree interne, un progetto di rottura in grado di coinvolgere le tante realtà locali, le tante associazioni che, nel loro piccolo, lottano quotidianamente per trasformare alla radice il volto martoriato di questa terra»