Il presidente della sezione cosentina Gianfranco Filippelli: «Bastano semplici esami per diagnosticare neoplasie allo stato iniziale ed intervenire in tempo, evitando così percorsi di cura dolorosi, anche dal punto di vista psicologico»

Ottobre è Rosa”. Questo il claim della campagna di prevenzione promossa dalla LILT e presentata nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, alla presenza del ministro della Salute Schillaci. «Ottobre è il mese simbolo della prevenzione, rispetto alla quale però l’attenzione deve essere alta durante tutto l’anno», esordisce Gianfranco Filippelli, direttore dell’UOC di Oncologia medica dell’ospedale di Paola, responsabile della Rete Oncologica regionale, e presidente della LILT di Cosenza.

L’invito, rilanciato nel corso dell’intervista a Cosenza Channel, è quello di partecipare alle campagne di screening: la mammografia per il tumore della mammella, il paptest per il tumore del collo dell’utero, la colposcopia per quello dellintestino e del retto, in preoccupante aumento.

Lo screening è soltanto il secondo livello di prevenzione: prima ci sono tutta una serie di condotte e buone abitudini quotidiane che ognuno dovrebbe porre in essere, nel rispetto della propria salute. Il dottor Gianfranco Filippelli spiega: «Il 70/80% dei tumori sarebbe evitabile con la sola prevenzione primaria. Uno stile di vita sano, attività fisica, non fumare e non bere alcolici sono pratiche che tutti noi possiamo mettere in pratica a costo zero».

Venendo alla campagna di prevenzione “Ottobre è Rosa”, il direttore dell’UOC di Oncologia medica dell’ospedale di Paola spiega in che modo è possibile aderire: «Basta contattare il numero Verde della LILT 800 99 88 77, oppure per la sezione di Cosenza lo 0984.28547, prenotando un appuntamento. Un semplice paptest è in grado di individuare un’infezione o un tumore allo stadio in via iniziale. A differenza del passato, quando l’incidenza era altissima, oggi, grazie alla prevenzione, per il tumore del collo dell’utero non si muore quasi più».

Dalla prevenzione alla cura. Il dottor Gianfranco Filippelli parla con orgoglio di una straordinaria pagina di buona sanità, scritta proprio presso l’ospedale “San Francesco di Paola”, dove è stato asportato un tumore di 40 centimetri, esteso a diversi organi. Un intervento eccezionale, reso possibile dalla recente istituzione di un gruppo oncologico multidisciplinare.

«Tutti i casi di tumore che arrivano nel nostro presidio ospedaliero vengono analizzati da un’equipe di professionisti, di cui fa parte il primario di Chirurgia Simone Squillante, con un brillante passato in Germania e all’ospedale Cardarelli di Napoli. In contesti simili, le famiglie sono costrette ad affrontare viaggi logoranti, con costi umani ed economici altissimi. Questa volta - conclude il dottor Gianfranco Filippelli - la Calabria ha dimostrato di saper dare risposte di eccellenza. Quando le competenze si integrano e le strutture lavorano in sinergia, anche gli Spoke, come quello di Paola Cetraro, possono diventare luoghi di cura avanzata. Ed è per questo, che la sanità calabrese non può permettersi che successi simili rimangano episodi isolati».