Il presidente regionale Gianfranco Scarpelli sollecita la piena attuazione della profilassi con Nirsevimab in tutte le Aziende sanitarie calabresi
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Gianfranco Scarpelli, presidente regionale di SIN
La Società Italiana di Neonatologia (SIN) – sezione Calabria chiede un intervento diretto del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per garantire l’attuazione completa della profilassi contro le infezioni da virus sinciziale respiratorio (RSV) in tutto il territorio regionale.
L’appello arriva dal presidente regionale Gianfranco Scarpelli, che in una nota esprime “sentito ringraziamento” al governatore per aver avviato, tra i primi in Italia, le procedure di acquisto dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab, ma segnala anche ritardi preoccupanti in alcune Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi.
Profilassi neonatale al via, ma non ovunque
Il programma di profilassi, spiega la SIN, doveva partire dal 1° ottobre 2025 secondo un calendario uniforme per tutta la Calabria: somministrazione del Nirsevimab a tutti i nuovi nati nei punti nascita regionali; estensione ai nati tra aprile e settembre 2025 tramite i centri vaccinali o i pediatri di famiglia. La campagna – osserva Scarpelli – «è iniziata in modo ottimale nell’Asp e nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza», ma in altre realtà calabresi si registrano «difficoltà organizzative e gravi ritardi» che rischiano di compromettere la copertura sanitaria prevista.
«Chiedo l’autorevole intervento del presidente Occhiuto - scrive il presidente della SIN Calabria - affinché questa importante profilassi venga eseguita in modo capillare e con la massima copertura in tutta la regione, come già avviene nelle altre regioni d’Italia».
Scarpelli sottolinea il valore preventivo e sociale della campagna: «Grazie alla profilassi si eviteranno molte sofferenze e si potrà prevenire nei bambini sotto i due anni la bronchiolite da virus sinciziale, che spesso comporta ricoveri e danni permanenti alle vie respiratorie, come asma e wheezing».
L’iniziativa, prosegue la nota, rappresenta «una strategia avanzata di Medicina Preventiva», in grado di intercettare patologie gravi prima della loro manifestazione clinica, con «notevoli ricadute sul benessere della popolazione infantile». La Calabria – ricorda Scarpelli – è stata tra le prime regioni italiane ad attivarsi per l’acquisto del Nirsevimab, anticorpo monoclonale che si somministra in un’unica dose e protegge i neonati dal virus sinciziale, principale causa di bronchiolite e polmonite nei primi mesi di vita.