Si terrà lunedì 22 settembre alle 13.30, nella sede dell’AIPD Cosenza, l’incontro di presentazione della fase conclusiva del progetto “Up not down! Percorsi di inclusione sociale e lavorativa attraverso le arti visive per persone con Sindrome di Down”. L’iniziativa è promossa da Hoplà Cooperativa Sociale in partnership con l’AIPD Cosenza e l’associazione “Opificio delle Volontà” e sostenuta dalla Regione Calabria attraverso il Fondo per le non autosufficienze – Programma di azione biennale per la vita indipendente e l’inclusione sociale delle persone con disabilità.

Il progetto, della durata di 12 mesi, entra nell’ultimo trimestre con un’esperienza di tirocinio: nove ragazzi e ragazze con sindrome di Down, dopo un percorso di nove mesi di formazione artistica, saranno ospitati dalle scuole dell’infanzia “Piccole Pesti”, “Il Sorriso” e “L’Isola che non c’era” in qualità di “maestri d’arte”.

«Abbiamo creduto nella forza inclusiva dell’arte e nella possibilità di dare ai nostri ragazzi una concreta occasione di crescita e autonomia» spiega Maria Rosa Vuono, presidente della cooperativa Hoplà.

L’esperienza arriva dopo un intenso percorso di laboratori guidati da esperti del settore e coordinati dalla dottoressa Sonia Falcone dell’AIPD Cosenza: dall’introduzione all’arte alla pittura su immaginazione, passando per wall drawing, fluid e finger painting, disegno narrativo, documentazione fotografica e visite ai siti culturali calabresi.

Lucia Ruggiero, presidente di Opificio delle Volontà, sottolinea «il clima di collaborazione e di entusiasmo che si è creato tra tutti i partner e gli attori coinvolti», mentre Chiara Graco, presidente di AIPD Cosenza, parla di «un percorso innovativo che unisce inclusione sociale, formazione e lavoro, rafforzando autostima e competenze artistiche».

La fase conclusiva culminerà, a dicembre 2025, in una mostra espositiva delle opere prodotte, accompagnata da un catalogo cartaceo che documenterà i momenti salienti del progetto. Gli stessi ragazzi saranno “cataloghi viventi”, illustrando al pubblico le opere e trasformando la mostra in un’esperienza di condivisione e partecipazione attiva.