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      È il giorno di Recovery, al via l'udienza preliminare a Catania | NOMI

      Inizia la nuova fase procedimentale dell'indagine contro la sospetta associazione a delinquere dedita al narcotraffico. La Camera Penale di Cosenza: «Facciamo rientrare il processo nella sua sede naturale»
      Antonio Alizzi
      9 luglio 202511:58
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      È il giorno di Recovery, al via l'udienza preliminare a Catania | NOMI

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      È il giorno di Recovery, al via l'udienza preliminare a Catania | NOMI

      È il giorno di Recovery, al via l'udienza preliminare a Catania | NOMI

      L’inchiesta Recovery approda alla fase dell’udienza preliminare. Inizia oggi nell’aula bunker di Catania, il nuovo step procedimentale nel quale dovranno comparire gli imputati coinvolti nella maxi inchiesta della Dda di Catanzaro, contro una sospetta associazione a delinquere dedita al narcotraffico.

      Giudice, pm e avvocati nella giornata di ieri hanno attraversato lo Stretto di Messina per dirigersi verso una delle città più belle dell’Isola siciliana. Catania, tuttavia, è una sede osteggiata soprattutto dall’avvocatura che, in più momenti e in vari modi, formali e sostanziali, ha ribadito disappunto per la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro di sconfinare questo procedimento penale in Sicilia, per mancanza di un’aula idonea a contenere il gran numero di partecipanti.

      In condizioni diverse, l’udienza preliminare di Recovery si sarebbe tenuta nell’aula bunker di Lamezia Terme che tutto è tranne la sede naturale del processo. Come ricordato, la norma è prevista dal Codice. Ma esigenze di pubblica sicurezza e altri motivi ricadenti nell’operatività della procura generale di Catanzaro, hanno costretto tutte le componenti processuali a lasciare la Calabria per trasferirsi in un altro luogo diverso dal tribunale di Catanzaro.

      La speranza di tutti è che l’udienza preliminare, rispettando le garanzie previste dalle norme, abbia una durata inferiore ai tempi normali di svolgimento della fase antecedente al processo ordinario o processo abbreviato.

      Recovery e l’udienza preliminare, nota della Camera Penale di Cosenza

      La Camera Penale di Cosenza, in una nota, ha richiamato i motivi della protesta già diffusi nelle delibere di astensione adottate dall’associazione cosentina, dal Coa di Cosenza e dal coordinamento delle Camere penali calabresi. «Abbiamo preso atto delle Sue dichiarazioni in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, nelle quali ha evidenziato le difficoltà e i disagi imposti all’Avvocatura e a tutte le parti processuali dal nomadismo giudiziario. Lei ha affermato: “Mi sento solidale con gli avvocati per le difficoltà e i disagi che lo spostamento dei processi dalle sedi naturali inevitabilmente comporta … a tutti loro, dunque, la mia solidarietà” Ma, Presidente, è giunto il momento di tradurre la solidarietà in azioni concrete».

      «Domani, 31 gennaio (oggi ndr), tutte le parti processuali – imputati, parti offese, l’intero Foro di Cosenza, Giudice e Pubblico Ministero dei rispettivi uffici giudiziari di Catanzaro, nonché un intero ufficio di cancelleria della sezione penale di Catanzaro – dovranno spostarsi da Catanzaro a Catania, per celebrare un’udienza preliminare in una sede che non è quella naturale del processo n. 3942/22 “Recovery”. Tutto questo, in un’epoca in cui la presenza dell’imputato detenuto è ridotta a una sorta di ologramma appena visibile su un monitor», si legge nel documento a firma degli avvocati Alessandra Adamo, Valentina Spizzirri, Domenico Caputo, Angelo Nicotera, Petro Sammarco, Sergio Sangiovanni, Francesco Santelli, Gabriele Posteraro e Roberto Le Pera.

      Recovery, «un attacco alla Costituzione»

      «Nell’aula di Catania, si consumerà un grave attacco alla Carta costituzionale e in particolare all’articolo 111, comma 3, che sancisce il diritto dell’imputato a un giusto processo e alla piena tutela del proprio diritto di difesa. Questo esodo forzato comporterà non solo un’ingiustizia processuale ma anche un onere economico insostenibile per gli imputati, minando alla base quella parità di armi tra accusa e difesa, un principio che era – e deve rimanere – il pilastro del giusto processo», continuano i penalisti.

      Una Calabria giudiziaria fuori dalla Costituzione?

      «Illustri Presidente e Giudice dell’udienza preliminare, Se questo processo dovesse continuare a celebrarsi a Catania, tutto quanto proclamato nell’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario rischierebbe di risultare un semplice esercizio retorico, privo di reale impatto. Se questo processo dovesse rimanere lontano dalla sua sede naturale, si configurerebbe una Calabria giudiziaria fuori dalla Costituzione. Siamo ancora in tempo per impedire che questo esodo diventi una vergogna nazionale per una regione che è terra di legalità e che, proprio per questo, non può tollerare di essere l’unica in Italia in cui il diritto a un giusto processo sia ancora oggi sacrificato al nomadismo giudiziario», aggiunge la Camera Penale di Cosenza.

      «Facciamo rientrare il processo nella sua sede naturale, Illustri Presidente e Giudice dell’udienza preliminare, riportiamo insieme il processo nella sua sede naturale. Solo così potremo sentirci orgogliosi di restare nelle aule di giustizia, tenendo stretta tra le mani la nostra Costituzione», conclude la nota.

      I nomi degli imputati

      • Cosimo Abbruzzese alias “Cocchino” – difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo
      • Emanuele Apuzzo – difeso dagli avvocati Giuseppe Malvasi e Filippo Cannata
      • Salvatore Ariello – difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello e Luca Cianferoni
      • Luigi Avolio – difeso dagli avvocati Raffaele Brescia e Cesare Badolato
      • Bruno Bartolomeo – difeso dall’avvocato Mario Scarpelli
      • Giuseppe Bartolomeo – difeso dall’avvocato Ruggero Pio Micieli De Biase
      • Gaetano Bartone – difeso dall’avvocato Francesco Chiaia
      • Federica Bartucci – difesa dagli avvocati Giuseppe e Marcello Manna
      • Antonio Basile – difeso dagli avvocati Tanja Argirò e Luca Acciardi
      • Toni Berisa – difeso dall’avvocato Evis Sema
      • Enzo Bertocco – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Antonio Bevilacqua alias “Il Topo” – difeso dagli avvocati Luigi Luppino e Domenico Caputo
      • Armando Bevilacqua – difeso dall’avvocato Domenico Caputo
      • Leonardo Bevilacqua – difeso dall’avvocato Rossana Cribari
      • Luca Bevilacqua – difeso dall’avvocato Giuseppe Malvasi
      • Carlo Bruno – difeso dall’avvocato Cristian Cristiano
      • Dimitri Bruno – difeso dall’avvocato Cristian Cristiano
      • Umberto Cacozza – difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello
      • Bruno Francesco Calvelli – difeso dall’avvocato Aldo Zagarese
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      • Guerino Campobasso – difeso dall’avvocato Angelo Pugliese
      • Antonio Capitano – difeso dall’avvocato Rossana Cribari
      • Luigia Capitano – difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi
      • Antonio Caputo detto “Totonno” – difeso dall’avvocato Mario Scarpelli
      • Antonio Francesco Caputo – difeso dall’avvocato Antonio Quintieri (clicca su avanti per leggere i nomi di tutti gli indagati)
      • Vincenzo Caputo – difeso dall’avvocato Antonio Quintieri
      • Augusto Cardamone – difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco
      • Giuseppe Carolei – difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese
      • Simone Carrieri – difeso dagli avvocati Francesco Porto e Francesco Siciliano
      • Giuliano Caruso – difeso dall’avvocato Elide Chiappetta
      • Stefano Casole – difeso dall’avvocato Sergio Sangiovanni
      • Luisiana Castiglia – difesa dagli avvocati Filippo Cinnante e Maurizio Nucci
      • Michael Stephen Castorina – difeso dall’avvocato Vincenzo Vitello
      • Giuseppe Chianello – difeso dall’avvocato Angela Caputo
      • Daniel Chimenti – difeso dagli avvocati Mauro Gaudio e Carmela Taranto
      • Domenico Chimenti detto Pettinicchio – difeso dall’avvocato Carlo Esbardo
      • Elmiro Chimenti – difeso dall’avvocato Amabile Cuscino
      • Fabio Ciarlo – difeso dall’avvocato Filippo Cinnante
      • Egidio Cipolla – difeso dall’avvocato Ugo Ledonne
      • Fabiano Ciranno – difeso dagli avvocati Giancarlo Greco e Cesare Badolato
      • Cesare Conte – difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello
      • Umberto Franco Conforti – difeso dagli avvocati Cristian Cristiano e Marcello Manna
      • Agnese Crocco – difesa dall’avvocato Antonella Baffa
      • Enrico Dattis – difeso dagli avvocati Giovanni Carlo Tenuta e Nicola Rendace
      • Marco D’Alessandro – difeso dall’avvocato Gianluca Garritano
      • Fatjona Dalipaj
      • Adolfo D’Ambrosio detto “Bomber” – difeso dall’avvocato Cesare Badolato
      • Pamela D’Ambrosio – difesa dall’avvocato Cristian Cristiano
      • Andrea D’Elia – difeso dall’avvocato Cristian Bilotta
      • Attilio D’Elia detto “Christian” – difeso dall’avvocato Roberta Provenzano
      • Massimiliano D’Elia – difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello
      • Valentino De Francesco – difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Quintieri
      • Francesco De Grandis – difeso dall’avvocato Ugo Ledonne
      • Maurizio Della Cananea – difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco
      • Francesco Costantino De Luca – difeso dagli avvocati Angelo Pugliese e Michele Franzese
      • Simone De Marco – difeso dall’avvocato Giuseppe Malvasi
      • Pietro De Mari detto Coccobill – difeso dagli avvocati Rossana Cribari e Pasquale Mazzocchi
      • Maria De Rose – difeso dall’avvocato Cristian Cristiano (clicca su avanti per leggere i nomi di tutti gli indagati)
      • Mattia De Rose – difeso dall’avvocato Cristian Cristiano
      • Armando De Vuono – difeso dall’avvocato Matteo Cristiani
      • Vanessa De Vuono – difesa dagli avvocati Matteo Cristiani e Alessandra Lavalle
      • Michele Di Puppo – difeso dagli avvocati Angelo Pugliese e Gianluca Garritano
      • Paolo Elia – difeso dagli avvocati Carmine Curatolo e Giovanni Maria Cirio
      • Immacolata Erra – difesa dall’avvocato Mario Scarpelli
      • Manuel Esposito – difeso dall’avvocato Ugo Ledonne
      • Milva Esposito – difesa dall’avvocato Antonio Quintieri
      • Gianluca Fantasia – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Simone Ferrise – difeso dall’avvocato Laura Gaetano
      • Marco Foggetti – difeso dall’avvocato Luca Acciardi
      • Danilo Forte – difeso dall’avvocato Cesare Badolato
      • Riccardo Gaglianese
      • Luigi Antonio Garofalo – difeso dall’avvocato Francesco Garofalo
      • Michele Gedeone – difeso dall’avvocato Giuseppe Malvasi
      • Francesco Gentile – difeso dall’avvocato Luigi Gullo
      • Pasquale Germano – difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello
      • Claudio Giannini – difeso dall’avvocato Enzo Belvedere
      • Cristian Giordano – difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese
      • Giuseppe Gozzi – difeso dall’avvocato Crisian Cristiano
      • Francesco Greco – difeso dall’avvocato Michele Gigliotti (collaboratore di giustizia)
      • Paolo Greco – difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino
      • Francesco Grupillo – difeso dall’avvocato Franz Caruso
      • Francesco Guarnieri – difeso dall’avvocato Aurora Sangermano
      • Salvatore Guido – difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Tanja Argirò
      • Silvia Guido – difesa dagli avvocati Giorgia Greco e Tanja Argirò
      • Pier Paolo Guzzo – difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo
      • Antonio Illuminato – difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello
      • Salvatore Imbrogno – difeso dall’avvocato Tanja Argirò
      • Francesco La Cava – difeso dall’avvocato Pier Paolo Emanuele
      • Giuseppe La Cava – difeso dall’avvocato Angelo Nicotera
      • Salvatore La Cava – difeso dall’avvocato Pietro Bertone e Michelangelo Russo
      • Francesco Le Piane – difeso dall’avvocato Andrea Sarro
      • Rolando Liguori – difeso dall’avvocato Piergiuseppe Cutrì
      • Carmine Lio – difeso dall’avvocato Natasha Gardi
      • Giuseppe Longo – difeso dall’avvocato Stefano Gambaro
      • Massimiliano Lo Polito – difeso dall’avvocato Angelo Pugliese
      • Nadia Lo Polito – difesa dall’avvocato Ugo Ledonne
      • Marco Lucanto – difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello
      • Luciano Lupo
      • Barbara Marchiotti – difeso dall’avvocato Filippo Cinnante
      • Francesco Marchiotti – difeso dall’avvocato Filippo Cinnante
      • Pietro Mazza – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Alessandro Mazzei – difeso dall’avvocato Giovanna Mazzei
      • Pietro Mazzei – difeso dall’avvocato Ernesto Gallo
      • Alessandro Meduri – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Filippo Meduri – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Francesco Meduri – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Pietrangelo Meduri – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Ottavio Mignolo – difeso dall’avvocato Andrea Sarro
      • Daniela Monaco – difesa dall’avvocato Matteo Cristiani
      • Kevin Montalto – difeso dall’avvocato Giorgia Greco
      • Ivan Montualdista – difeso dall’avvocato Angelo Pugliese
      • Alessandro Morrone (1988) – difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco
      • Antonio Morrone – difeso dall’avvocato Ilaria Commis
      • Giuseppe Morrone – difeso dall’avvocato Antonio Quintieri
      • Francesco Mosciaro – difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Aldo Iirillo (clicca su avanti per leggere i nomi di tutti gli indagati)
      • Attilio Mustica – difeso dall’avvocato Francesca Abbruzzese
      • Tatjana Natale – difesa dall’avvocato Angelo Nicotera
      • Stefano Noblea – difeso dall’avvocato Roberta Amendola
      • Luisa Rosanna Occhiuto – difesa dall’avvocato Filippo Cinnante
      • Pamela Falvo Occhiuto – difeso dall’avvocato Filippo Cinnante
      • Filippo Occhiuzzo – difeso dall’avvocato Rossana Cribari
      • Antonio Parise – difeso dall’avvocato Amabile Cuscino
      • Roberto Pasqua – difeso dall’avvocato Giuseppe Malvasi
      • Christian Pati – difeso dall’avvocato Angelo Pugliese
      • Karin Pati – difesa dall’avvocato Angelo Pugliese
      • Rosina Pati – difesa dall’avvocato Cristian Cristiano
      • Salvatore Pati – difeso dall’avvocato Angelo Pugliese
      • Francesco Patitucci – difeso dagli avvocati Laura Gaetano e Giuseppe Manna
      • Patrick Patitucci – difeso dall’avvocato Angiolino Franco
      • Antonella Pescatore – difesa dall’avvocato Antonella Rizzuto
      • Richelmo Picarelli
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      • Vittorio Pino – difeso dall’avvocato Antonio Quintieri
      • Mario “Renato” Piromallo – difeso dall’avvocato Luca Acciardi
      • Aurelio Pittino – difeso dall’avvocato Francesco Galluzzo
      • Roberto Porcaro – difeso dall’avvocato Mario Scarpelli
      • Diego Porco – difeso dagli avvocati Marcello Manna e Giuseppe Manna
      • Angelina Presta – difesa dagli avvocati Mario Scarpelli e Gianluca Garritano
      • Massimiliano Presta – difeso dall’avvocato Rosa Rita Giampetruzzi
      • Manuel Prezioso – difeso dall’avvocato Sabrina Pugliese
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      • Giuseppe Provenzano detto Tolli Tolli – difeso dall’avvocato Filippo Cinnante
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      • Simona Pugliese – difesa dall’avvocato Antonio Ingrosso
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      • Paolo Recchia – difeso dall’avvocato Cristian Cristiano
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      • Luigi Ricca
      • Anna Dina Ruà – difesa dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Natale Ruà – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci
      • Andrea Rudisi – difeso dall’avvocato Mario Scarpelli
      • Michele Rudisi – difeso dall’avvocato Mario Scarpelli
      • Franco Scorza – difeso dagli avvocati Armando Sabato e Marco Bianco
      • Antonio Segreti – difeso dagli avvocati Mario Scarpelli e Antonio Quintieri
      • Carmelo Silano detto “zio Mario” – difeso dall’avvocato Giuseppe Perri
      • Antonio Sirangelo – difeso dall’avvocato Fabio Parise
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      • Alfredo Sirufo – difeso dall’avvocato Antonio Ingrosso
      • Gianfranco Sganga – difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Maurizio Nucci
      • Giuseppe Spagnolo – difeso dall’avvocato Roberto Coscia
      • Mattia Namik Sposato – difeso dall’avvocato Pasquale Filippelli
      • Francesco Strangio – difeso dall’avvocato Pietro Bartone
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