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      Home page>Cronaca>Processo "Reset", non so...

      Processo "Reset", non solo Patitucci e Porcaro. Ecco la posizione di Mazzei

      In aula il finanziere Gigliotti che ha parlato dei due esponenti della 'ndrangheta cosentina e infine della presunta corruzione elettorale tra Manna, Briguori e Manzo
      Antonio Alizzi
      9 luglio 202511:46
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      Processo "Reset", non solo Patitucci e Porcaro. Ecco la posizione di Mazzei

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      Roberto Porcaro, ex collaboratore di giustizia, ha inviato la medesima lettera acquisita agli atti del processo abbreviato di “Reset” anche al tribunale collegiale di Cosenza, spiegando le ragioni del suo passo indietro. Missiva pervenuta in cancellaria e menzionata dal presidente Carmen Ciarcia, nel corso di una pausa del processo che si svolge presso l’aula bunker di Lamezia Terme.

      Le intercettazioni in carcere di Patitucci

      Il processo ordinario di “Reset” è ripreso dopo la pausa natalizia. La seduta processuale è stata incentrata sulle posizioni più importanti dal punto di vista investigativa, vale a dire Francesco Patitucci, Rosanna Garofalo, Roberto Porcaro e altri soggetti ritenuti vicini al clan degli italiani di Cosenza. All’epoca, ha specificato l’ufficiale di polizia giudiziaria Gigliotti, in servizio presso la Guardia di Finanza di Cosenza, Patitucci era sottoposto alla detenzione carceraria, dovendo scontare la condanna per la detenzione della pistola, rinvenuta nel febbraio del 2016 a seguito di una perquisizione veicolare e personale e anche per la misura cautelare all’ora in vigore per l’omicidio di Luca Bruni, da cui è stato assolto in via definitiva

      Le investigazioni, ha detto Gigliotti, sono partite dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia ed estese poi alle varie attività tecniche eseguite nel corso delle indagini preliminari. Nel mirino della Finanza sono finiti gli imputati diversi soggetti. Tra questi: Francesco Patitucci, Rosanna Garofalo, Giovanni Garofalo, Francesco Stola, Andrea Bruni, Antonio Lucà, Andrea Mazzei e Marcello Manna.

      Porcaro non doveva farsi arrestare

      Patitucci, ha ricordato il teste, è uscito dal carcere il 4 dicembre 2019 quando l’allora presidente della sezione penale della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, lo aveva assolto dall’accusa di essere uno dei mandanti dell’ultimo “boss” della famiglia Bruni “Bella bella” di Cosenza. Nei colloqui in carcere, ha aggiunto il maresciallo Gigliotti, Patitucci parlava di un certo “te piasse“, ovvero Roberto Porcaro, il quale nella fase intercettata aveva lasciato Silvia Guido per iniziare una relazione sentimentale con un’altra donna. A riferire queste circostanza, ha evidenziato il finanziere, era stata Rosanna Garofalo, all’epoca moglie di Patitucci. Poi anche in questo caso la relazione finì. Ma il boss di Cosenza, oltre ad apprendere la novità “amorosa”, avrebbe raccomandato alla donna di dire a Porcaro di non farsi arrestare. Evento che invece avviene il 13 dicembre del 2019, quando la Dda di Catanzaro emette un decreto di fermo nell’ambito del procedimento penale “Testa di Serpente“.

      Da Lucà a Stola

      L’ufficiale di polizia giudiziaria ha anche rivelato che Patitucci nel mese in cui compiva gli anni, ovvero maggio, avrebbe chiesto a Rosanna Garofalo di predisporre una batteria di fuochi d’artificio fuori dal carcere per festeggiare il compleanno. Gigliotti, infine, è entrato nel merito delle contestazioni relative ai reati di usura riguardanti la posizione di Rosanna Garofalo. Focus anche sui rapporti ritenuti illeciti dalla Dda di Catanzaro con l’imputato Antonio Lucà, nell’ambito del noleggio di auto utilizzate per muoversi sul territorio calabrese e non.

      Durante l’esame dibattimentale il teste di polizia giudiziaria ha riferito pure sui contatti intercorsi tra Roberto Porcaro, che prima degli arresti di “Testa di Serpente” fu vittima di un brutto incidente, tanto da sottoporsi a un intervento chirurgico, e Francesco Stola. Secondo il finanziere i rapporti tra i due erano fitti. In diverse circostanze, Porcaro quando si recava al bar di Stola, e il titolare non era presente, lo chiamava dal cellulare di un dipendente, perché Porcaro, ha specificato il maresciallo Gigliotti, non ne era in possesso.

      Mazzei, Morrone e Sirangelo

      Nel prosieguo dell’udienza a Lamezia Terme, il finanziere Gigliotti ha parlato anche della posizione del consulente finanziario Andrea Mazzei, dichiarando che l’uomo, originario di Cosenza, era finito sotto la lente d’ingrandimento anche per via di alcune dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, indicato quale soggetto vicino a Roberto Porcaro, al quale avrebbe garantito un ritorno economico dopo aver avviato le pratiche presentate a Invitalia. Per illustrare la figura di Mazzei, il test ha citato Filippo Morrone e Mario Sirangelo, definiti dall’esponente delle Fiamme Gialle quali “prestanomi” di Mazzei. Nel racconto emerge anche il pestaggio ai danni di Valentino De Francesco ad opera, secondo la Finanza, di Porcaro, e poi quello subito da Sirangelo.

      Sempre parlando di Mazzei, il maresciallo Gigliotti ha argomentato, dal punto di vista investigativo, anche la vicenda del “Settimo Cafè” di Montalto Uffugo, di cui aveva parlato anche Roberto Porcaro prima di pentirsi di essersi pentito.

      La presunta corruzione elettorale a Rende

      L’ultimo capo d’imputazione trattato è stato quello della presunta corruzione elettorale a Rende. Vicenda che nasce dalle intercettazioni a carico di Agostino Briguori, imprenditore del Tirreno cosentino, imputato nel rito ordinario. Tuttavia l’avvocato Nicola Carratelli, difensore dell’ex sindaco Marcello Manna, ha contestato il fatto che non ci sono atti a firma dell’ufficiale di polizia giudiziaria nella querelle giudiziaria. Il presidente Ciarcia ha comunque consentito al teste di esporre il materiale investigativo avendo partecipato alla fase preliminare.

      Agostino Briguori, secondo quanto dichiarato da Gigliotti, era in rapporti d’amicizia con Antonio Manzo, altro imputato di “Reset“. Ed è in questa fase che la Finanza prende atto, dal suo punto di vista, che Manzo propone a Briguori di orientare un pacchetto di voti in favore dell’allora candidato a sindaco Marcello Manna. Manzo aveva proposto l’assunzione di ogni singolo componente di un nucleo familiare anche in cooperative e Briguori, come ha detto il finanziere, avrebbe girato la richiesta a Manna. C’è da dire che già il Riesame su questo capo d’accusa aveva escluso la gravità indiziaria. L’esponente delle Fiamme Gialle ha aggiunto di aver filmato con i suoi colleghi un incontro elettorale nel corso del quale Manzo avrebbe partecipato al comizio di Manna.

      Il controesame delle difese

      Il primo a prendere la parola nel collegio difensivo è stato l’avvocato Nicola Carratelli, difensore di Marcello Manna. Tra Manna e Briguori c’erano rapporti datati, anche dovuti a rapporti di tipo professionale, in quanto l’avvocato cosentino era il legale dell’imprenditore tirrenico, interessandosi anche a una vicenda che riguardava l’Unical. «La mia percezione, mediante l’ascolto delle intercettazioni, era che in quel momento Manna non rivestiva l’incarico di legale di Briguori».

      L’avvocato Carratelli, tuttavia, ha chiesto se c’erano fatti specifici che comprovassero l’ipotesi accusatoria, ma il teste non ha aggiunto nulla di particolare se non che i due imputati si sono incontrati ad inizio del mese di maggio del 2019. Dunque, nessun elemento come ha rimarcato il legale Carratelli, anche se il finanziere ha chiarito di aver desunto un incontro di Briguori con un altro soggetto nella sezione “partitica” di Manna che non ha mai parlato con Manzo della proposta elettorale né di averlo fatto con un altro avvocato dello studio diretto dal penalista cosentino.

      L’altro intervento ha riguardato il caso del “Settimo Cafè“, dove l’avvocato Raffaele Rigoli ha posto alcune domande circa l’avvenuta realizzazione dei lavori sottesi all’emissione delle fatture ritenute strumentali al finanziamento, ma il teste non ha avuto modo di verificare il tutto. Poi è stata la volta della posizione di Antonio Lucà, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri e subito dopo quella di Francesco Stola. In questo caso, il legale ha chiesto al teste se abbia fatto indagini sul domicilio di Stola. «In via Miceli», ma l’avvocato ha puntualizzato che lì c’era il secondo bar.

      Con Porcaro «si frequentavano» ha aggiunto Gigliotti. «Sa se tra Saverio Piane e Stola ci fosse un’amicizia?», ha domandato l’avvocato Quintieri. «Non so» ha risposto. «Sa se Stola fosse uno dei capi ultrà del Cosenza?», «sì sapevo di questa cosa, ma non so se partecipasse anche Piane» ha risposto il finanziere. Parlando ancora del noleggio delle sedie a sdraio, da introdurre nei reparti anche nei momenti in cui era vietato entrare, Stola aveva fatto rimostranze anche all’Azienda Ospedaliera, cosa che il teste non ne era a conoscenza. Il legale ha posto l’accento anche sul fatto che il suo assistito non ha preteso alcunché avendone discusso anche con un maresciallo dei carabinieri. «Si parlava di usura, sa se Piane e Stola fossero sotto usura?» ha ribadito il legale Quintieri. «Stola consigliava Piane a prendere tempo» ha replicato Gigliotti.

      Sempre a riguardo la posizione del tifoso rossoblù, ha preso la parola l’avvocato Cristian Cristiano, co-difensore, focalizzandosi anche sulle sedie a sdraio. Inoltre, l’avvocato Cristiano ha citato un’intercettazione tra Piane e Stola in cui il primo interlocutore parlerebbe di una sentenza assolutoria di Roberto Porcaro, che il conversante avrebbe letto su Cosenza Channel, quindi la nostra testata era la fonte di Piane. «Si parla di assoluzione? No, non se ne parla chiaramente». Altra posizione trattata è quella di Andrea Bruni, imputato di una presunta estorsione a una gelateria di Cosenza e Rende. «Mera deduzione che sia lui» ha risposto Gigliotti su domanda dell’avvocato Luca Acciardi, il quale ha posto l’attenzione sul fatto che la polizia giudiziaria non ha inteso sentire come parte offesa il titolare della gelateria.

      È toccato poi all’avvocato Laura Gaetano intervenire con domande circoscritte alla posizione di Rosanna Garofalo collegate a quella di Francesco Patitucci: «Avete avuto modo di verificare se Porcaro era pronto a sottrarsi alla cattura se fosse stato condannato per l’omicidio di Luca Bruni?» ha chiesto la penalista. «No, non abbiamo avuto modo di fare questo» ha risposto. E infine gli incontri tra la Garofalo e Salvatore Garofalo e Antonio Lucà, non erano abitudinari, non essendo gli stessi soggetti ritenuti vicini al contesto associativo. Poi l’avvocato Piergiuseppe Cutrì, difensore di Filippo Morrone, ha domandato alcune circostanze riguardo l’apertura di diverse società finite nel mirino degli investigatori, a seguire l’avvocato Fabio Parise, che assiste Mario Sirangelo, le cui domande hanno riguardato sempre aspetti finanziari e burocratici in riferimento alle società riconducibili all’imputato.

      Per ultimo la posizione di Andrea Mazzei. Il controesame è stato fatto dall’avvocato Michele Franzese, in sostituzione dell’avvocato Alessandro Diddi, e dal penalista Sergio Rotundo. L’avvocato Franzese ha fatto rilevare che non ci sono intercettazioni tra Porcaro e Mazzei, accendendo i riflettori sulla pratica “Settimo Cafè”. «Qualcuno ha portato soldi al dottor Mazzei?» in relazione al pagamento di una tranche del finanziamento avvenuto ad ottobre 2018. «No, non abbiamo constatato questa circostanza». Invitalia, ha fatto notare l’avvocato Franzese, non ha mai eccepito nulla al suo assistito anche in riferimento alle centinaia di pratiche espletate dal consulente finanziarie cosentino.

      Il legale ha poi affrontato gli altri capi d’imputazione, tra cui le presunte estorsioni che sarebbero state perpetrate da Mazzei nei confronti dei titolari del “Settimo Cafè“, di Sirangelo, Morrone e De Francesco ma «con nessuno dei soggetti ritenuti vittima c’era un risentimento nei confronti di Mazzei» ha specificato il teste a domanda del difensore Franzese. Il controesame è stato concluso dall’avvocato Rotundo. «La persona di Mazzei è stata introdotta da un collaboratore di giustizia», ovvero Zaffonte, il quale avrebbe escluso che l’imputato fosse associato alla ‘ndrangheta cosentina, non incontrandosi mai, tra le altre cose, con Patitucci, come ha fatto emergere l’avvocato Rotundo. Infine, Porcaro non sarebbe salito come passeggero in nessun periodo nelle auto di Mazzei (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)

      Processo “Reset”, rito ordinario: gli imputati

      • Fabrizio Abate (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Giovanni Abruzzese (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri)
      • Fiore Abbruzzese detto “Ninuzzo” (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Francesco Boccia)
      • Franco Abbruzzese detto “a Brezza” o “Il Cantante” (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Rosaria Abbruzzese (difesa dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
      • Giovanni Aloise detto “mussu i ciuccio” (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabese)
      • Pierangelo Aloia (difeso dall’avvocato Giulio Tarsitano)
      • Armando Antonucci detto il dottore (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Rosina Arno (difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Fiorella Bozzarello)
      • Ariosto Artese (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgio Misasi)
      • Rosario Aurello (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani)
      • Danilo Bartucci (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Giuseppe Bartucci (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Nicola Carratelli) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giuseppe Belmonte (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Massimo Benvenuto (difeso dall’avvocato Rosario Carbone)
      • Luigi Berlingieri detto “Faccia d’angelo” (difeso dagli avvocati Nicola Rendace)
      • Antonio Bevilacqua (difeso dall’avvocato Giorgia Greco)
      • Cosimo Bevilacqua (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Cesare Badolato)
      • Nicola Bevilacqua (difeso dagli avvocati Giampiero Calabrese e Antonio Ingrosso)
      • Agostino Briguori (difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Sergio Rotundo)
      • Giuseppe Broccolo (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Andrea Bruni (difeso dagli avvocati Luca Acciardi ed Emilia Spadafora)
      • Pasquale Bruni – classe 1979 (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Pasquale Bruni (difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello)
      • Carmelina Bruniani (difesa dall’avvocato Luca De Munda)
      • Alfredo Bruno (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò
      • Ernesto Campanile (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Carmine Caputo (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Damiano Carelli (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese ed Enzo Belvedere)
      • Placido Cariello
      • Andrea Carpino (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Andrea Vincenzo Caruso (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Francesco Casella (difeso dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Fabio Bonofiglio)
      • Michele Castiglione (difeso dagli avvocati Carlo Beltrani e Antonio Quintieri)
      • Andrea Cello (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò)
      • Federico Chianello (difeso dall’avvocato Pierfrancesco Russo)
      • Antonio Chiodo (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Massimo Ciancio (difeso dall’avvocato Luca Acciardi e Annamaria Domanico)
      • Giuseppe Cirillo (difeso dall’avvocato Raffaele Rigoli)
      • Antonio Colasuonno (difeso dagli avvocati Chiara Penna) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Cesare Conte (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Covelli (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Aldo Andrea D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Cristian D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Emma D’Ambrosio (difesa dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Massimo D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari e Valerio Murgano)
      • Alessio De Cicco (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Sergio Del Popolo (difeso dagli avvocati Saverio Spadafora e Antonio Quintieri)
      • Pietro De Mari (difeso dall’avvocato Rossana Cribari)
      • Antonio De Rose (difeso dagli avvocati Raffaele Massimo Greco e Maurizio Nucci)
      • Pasquale De Rose (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Armando De Vuono (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani e Giuseppe Filice) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giovanni Drago (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Patrizia Drago (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Angelo Falcone (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Umile Ferraro (difeso dall’avvocato Pasqualino Maio)
      • Eugenio Filice (difeso dagli avvocati Franco Sammarco ed Eduardo Florio)
      • Anna FIorillo (difeso dall’avvocato Francesco Santelli)
      • Remo Florio (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Fabrizio Fuoco (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Giovanni Garofalo (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Rosanna Garofalo (difesa dall’avvocato Laura Gaetano)
      • Mario Gervasi (difeso dall’avvocato Cesare Badolato)
      • Fabio Giannelli (difeso dall’avvocato Osvaldo Rocca) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Fabrizio Gioia (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani)
      • Giovanni Grandinetti (difeso dall’avvocato Nicola Rendace)
      • Simone Greco (difeso dall’avvocato Andrea Sarro)
      • Stefano Greco (difeso dall’avvocato Salvatore Vetere)
      • Stefano Grosso
      • Sergio La Canna (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Umile Lanzino (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Fabio Laratta (difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi)
      • Massimiliano Lo Polito (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Silvia Lucanto (difesa dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Lucà (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Gianluca Maione
      • Cosimo Manzo (difeso dagli avvocati Linda Boscaglia e Giuseppe Malvasi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Marcello Manna (difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza)
      • Francesco Marchiotti (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Stefano Antonio Marigliano (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Roberta Maritato (difesa dall’avvocato Marco Bianco)
      • Andrea Mazzei (difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Sergio Rotundo)
      • Cosimo Manzo
      • Lauretta Mellone (difesa dagli Amelia Ferrari e Erik Siciliano)
      • Giuseppe Midulla (difeso dagli avvocati Cristian Cristiano)
      • Bruno Mollica (difeso dall’avvocato Francesco Febbraio)
      • Giuseppe Mondera (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Francesco Morabito (difeso dagli avvocati Vincenzo Nobile e Domenico Nobile)
      • Alessandro Morrone (difeso dall’avvocato Domenico De Rosa)
      • Filippo Morrone (difeso dall’avvocato Piergiuseppe Cutrì)
      • Pino Munno (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Silvio Orlando (difeso dall’avvocato Pasquale Naccarato)
      • Massimo Palermo (difeso dall’avvocato Vincenzo Saccomanno)
      • Francesco Papara (difeso dall’avvocato Angela D’Elia)
      • Mario Perri (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Sandro Perri (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Giuseppe Perrone (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Antonio Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Ciro Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Giuseppe Piromallo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi)
      • Antonio Carmine Policastri (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese)
      • Antonio Presta “Tonino” (difeso dagli avvocati Carlo Esbardo e Franco Locco)
      • Giuseppe Presta (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Franco Locco) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Domenico Prete (difeso dall’avvocato Rossana Bozzarello)
      • Remo Prete (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Sergio Raimondo (difeso dall’avvocato FIlippo Cinnante)
      • Paolo Recchia (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Andrea Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Luca Acciardi)
      • Ines Reda (difesa dagli avvocati Mario Ossequio e Angela Caputo)
      • Francesco Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio ed Enzo Belvedere)
      • Paolo Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Marcello Rizzuti (difeso dagli avvocati Bruno Bonaro e Pietro Mancuso)
      • Danny Romano (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Massimiliano Rossiello (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Cristian Francesco Ruffolo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Rosa Rugiano (difesa dall’avvocato Rodolfo Alfieri)
      • Antonio Russo (difeso dall’avvocato Roberto Deni)
      • Domenico Salerno (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Domenico Sannà (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno)
      • Orlando Scarlato (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Salvatore Sesso (difeso dall’avvocato Vincenzo Tridico)
      • Mario Sirangelo (difeso dall’avvocato Fabio Parise)
      • Alessandro Stella (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Francesco Stola (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Francesco Tassone (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Francesca Tiralongo (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Vittorio Toscano (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Ivan Trinni (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Mario Trinni (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Antonio Spataro)
      • Danilo Turboli (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Francesco Veltri (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Alessandro Bavaro)
      • Massimo Volpentesta (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Sandro Vomero (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Antonio Quintieri)
      • Cristian Vozza (difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari e Filippo Cinnante)
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