
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
"Reset" in abbreviato, i numeri: 120 imputati e soltanto 19 parti civili | NOMI
La Dda di Catanzaro è pronta ad illustrare al tribunale distrettuale di Catanzaro le ragioni per le quali chiederà la condanna o l’assoluzione degli imputati coinvolti nella maxi-inchiesta antimafia “Reset“. Si tratta, com’è noto, dell’indagine condotta congiuntamente da carabinieri, polizia e finanza, contro la ‘ndrangheta cosentina, in tutte le sue varie articolazioni.
A distanza di un anno e un mese dal blitz che scattò in provincia di Cosenza e non solo, il procedimento è già giunto alla fase del processo abbreviato. Il rito ordinario inizierà il prossimo 31 ottobre a Lamezia Terme, nell’aula bunker voluta dal procuratore Gratteri, passato ora a Napoli, e sostenuta nella sua realizzazione dalla compianta presidente della Regione Calabria, Jole Santelli e dall’allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Sono 120 le persone che hanno scelto di farsi giudicare con il rito alternativo. La prima parte processuale è stata dedicata alle questioni preliminari e all’escussione del pentito di ‘ndrangheta Franco Bruzzese e dell’imputato Giuseppe Caputo, in risposta alle accuse mosse contro di lui dal collaboratore di giustizia Francesco Greco. Nella prossima udienza, prevista per il 19 ottobre, nell’aula bunker di Catanzaro, toccherà ai magistrati Vito Valerio e Corrado Cubellotti prendere la parola per riferire l’esito delle indagini che avrebbero permesso di far emergere una presunta confederazione mafiosa tra le cosche cittadine: gli italiani e gli “zingari“.
La nota dolente del processo in abbreviato è l’esiguo numero di parti civili costituite, ad eccezione dei Ministeri e degli Enti. Un segnale non del tutto incoraggiante se si considera che la Dda di Catanzaro aveva individuato oltre 130 parti offese. Delle costituzioni di parte civile in abbreviato se ne contano undici istituzionali e otto personali, tra cui un imputato cosentino.
La requisitoria dei pubblici ministeri sarà un “viaggio” lungo. Sono previste infatti almeno sei udienze per arrivare alle richieste, fase cruciale del procedimento che aprirà poi la strada alle discussioni difensive. Si prevede quindi che la sentenza di primo grado possa essere emessa all’inizio del 2024, quando il rito ordinario sarà già avviato (clicca su avanti per continuare a leggere i nomi dei 120 imputati)
Tutti gli articoli di Cronaca