giovedì,Marzo 28 2024

Operazione “Jonny”, Luberto: «Alcuni articoli di giornale avvisavano gli indagati»

Alcuni degli indagati fermati dalla Dda di Catanzaro nell’operazione “Jonny” erano a conoscenza di essere intercettati. A rivelarlo è stato direttamente il procuratore aggiunto di Catanzaro, Vincenzo Luberto che ha fatto riferimento ad articoli di giornale che avrebbero anticipato parte dei contenuti dell’inchiesta.  «L’aspetto più inquietante del centro di accoglienza – ha detto – è che

Operazione “Jonny”, Luberto: «Alcuni articoli di giornale avvisavano gli indagati»

Alcuni degli indagati fermati dalla Dda di Catanzaro nell’operazione “Jonny” erano a conoscenza di essere intercettati. A rivelarlo è stato direttamente il procuratore aggiunto di Catanzaro, Vincenzo Luberto che ha fatto riferimento ad articoli di giornale che avrebbero anticipato parte dei contenuti dell’inchiesta. 

«L’aspetto più inquietante del centro di accoglienza – ha detto – è che abbiamo notato articoli che praticamente avvisavano gli interessati delle indagini. Ho visto Poerio e Sacco (due dei fermati, ndr) mettere i cellulari su una siepe e allontanarsi e lì ho capito che tutti sapevano e temevo che non saremmo riusciti a carpire i segreti più intimi della cosca, come invece accaduto con fotogrammi della consegna del denaro».

PARLA GRATTERI. «Dove ci sono potere o denaro c’è la ‘ndrangheta che sfrutta anche i bisogni dei disperati» ha dichiarato il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. «Il controllo sul centro “Sant’Anna” andava avanti almeno dal 2009, lucrando anche sui pasti», ha detto il magistrato reggino in conferenza stampa. «Il prete, il governatore e gli Arena – ha aggiunto Gratteri – si ingrassano sulla pelle di questi poveracci e comprano teatri, ville e quant’altro. Bravissimi sono stati i colleghi Vincenzo Capomolla e Domenico Guarascio che hanno lavorato fino a 13 ore al giorno per ore e ore di filmati fatte da elite della polizia giudiziaria».

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