Con i test molecolari «Cesareo sta esagerando». Ecco la lista degli amici
Cesareo, nella prima e seconda ondata dei contagi da coronavirus, prometteva e faceva tamponi «anche ai gatti». Ecco la lista dei suoi amici.
Nelle oltre 600 pagine di ordinanza cautelare, firmate dal gip del tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti, emerge anche la questione dei tamponi molecori che, secondo la procura di Paola, testimonia «la superficialità con la quale Vincenzo Cesareo gestisce i preziosi tamponi Covid assegnati ai suoi ospedali. Occorre precisare che presso gli ospedali possono essere processato unicamente i tamponi relativi ai soggetti ivi ricoverati, lasciando al Dipartimento di Prevenzione» dell’Asp di Cosenza, «mediate le USCA (unità speciali di continuità assistenziale) il compito di procedere per soggetti asintomatici e paucisintomatici, o mediante appositi drive-in o addirittura, nei casi di probabile contagio, per impedire il diffondersi dell’epidemia, anche a domicilio mediante apposite unità».
«Cesareo sta esagerando»
All’ospedale di Cetraro, invece, Vincenzo Cesareo sottoponeva a tampone molecolare i suoi amici o gli amici degli amici. Questo emerge anche da una captazione ambientale, all’interno della Fiat Panda, utilizzata il 7 ottobre scorso da un dipendente dell’ospedale. L’uomo sottolinea che Vincenzo Cesareo agevoli i propri amici: «Come regola qua tamponi non ne posso fare sempre. Come regola possono fare i tamponi a quelli che devono operare, a quelli che devono ricoverare! …Cesareo adesso sta esagerando! A Cosenza queste cose le hanno sapute. Qualche giorno di questi succede qualche altro bordello. L’ha fatto fare a tutti quelli della squadra del pallone di Fuscaldo….».
Dal bagnino alla squadra di calcio del Fuscaldo
Le conversazioni di Cesareo, nelle quali tratta l’argomento tamponi molecori sono «parecchie decine» scrive il gip Mesiti, ma nell’ordinanza cautelare sono state richiamate solo quelle totalmente avulse da qualsiasi urgenza. Secondo gli inquirenti, infatti, il comportamento di Cesareo, rispetto ai fatti richiamati, appare un favore personale, visto che ai suoi interlocutori dice di «mandare chi vuole, che tanto gli fa il tampone». Deplorevole, invece, quando afferma a un altro soggetto che può portare altri suoi familiari. «Tutti, tutti, pure ai gatti».
Si passa da un ragazzo che scenderà da Roma, e vuole stare più tranquillo, al bagnino che deve andare a lavorare. Da un uomo che per accelerare il tampone, prenotato a Praia a Mare, si reca a Cetraro, dove lo aspetta Cesareo. Dalla badante che tornerà dalla Romania al figlio di un suo amico, di ritorno da un viaggio in Grecia, dove aveva avvertito dei malesseri. E infine, la squadra di calcio del Fuscaldo.
Le valutazioni del gip di Paola
Secondo il gip di Paola, Rosamaria Mesiti, le indagini hanno denotato la chiara attitudine di Cesareo di agire con «spregiudicatezza e disinvoltura». In merito alle esigenze cautelari, però, il gip non ha accolto la richiesta del carcere per il direttore sanitario dell’ospedale Spoke “Cetraro-Paola”, in quanto «non vi sono indici sufficienti circa la sussistenza del pericolo, concreto ed attuale, che l’indagato ponga in essere interferenze pregiudizievoli per le indagini in corso, tale non potendosi ritenere la sola disponibilità di una rete di contatti tra lo stesso e soggetti terzi operanti o comunque coinvolti nel contesto d’interesse».
Il commento del procuratore capo Pierpaolo Bruni
Il capo della procura di Paola, Pierpaolo Bruni, dal giorno del suo arrivo ad oggi, ha mantenuto fede ai programmi investigativi delineati con la polizia giudiziaria. La pubblica amministrazione del Tirreno cosentino, infatti, rimane il settore più colpito dalle indagini della Finanza e dei carabinieri. E ieri, l’ex pm antimafia della procura di Catanzaro lo ha ribadito: «Questa operazione fa parte delle attività contro la pubblica amministrazione, essendo emersa una costante appropriazione dei beni pubblici per uso personale. Il gruppo di lavoro che abbiamo creato sta portando risultati ottimali anche nel delicato settore sanitario».
«La procura di Paola opera con grande serenità sia quando si tratta di sindaci sia quando vengono coinvolti funzionari pubblici». Tra le ultime operazioni nel settore sanitario, ricordiamo quella contro Mario Russo, arrestato (e tradotto in carcere) con l’accusa di corruzione, e la famiglia Tricarico, ex proprietaria della clinica privata di Belvedere Marittimo, accusati di bancarotta fraudolenta. In questo caso sono arrivate già due condanne in primo grado (LEGGI QUI).