martedì,Giugno 6 2023

Le accuse della procura di Salerno: «Luberto ha omesso di indagare su Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo»

Secondo la procura di Salerno, Vincenzo Luberto non avrebbe iscritto nel registro degli indagati Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo: i dettagli

Le accuse della procura di Salerno: «Luberto ha omesso di indagare su Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo»

L’ex pm antimafia, Vincenzo Luberto non avrebbe iscritto nel registro degli indagati, la deputata Enza Bruno Bossio e l’ex consigliere regionale, Nicola Adamo (marito e moglie non risultano sotto inchiesta). E’ quanto emerge dall’avviso di conclusioni delle indagini preliminari, notificato ad inizio marzo al magistrato di Cosenza, attualmente in servizio nel tribunale di Potenza, con funzioni di giudice civile. A carico di Luberto si ipotizzano diversi reati. La procura di Salerno infatti gli contesta corruzione, falso, favoreggiamento, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio. La notizia, questa mattina, è stata riportata dalla Gazzetta del Sud. (LEGGI QUI IL NOSTRO SERVIZIO)

Insieme al magistrato Vincenzo Luberto, è indagato anche l’ex parlamentare del Pd, Ferdinando Aiello che, secondo il teorema accusatorio, avrebbe tratto vantaggi dall’amicizia con l’ex pm antimafia. Non solo viaggi dunque, ma atti d’indagine che il Nucleo Investigativo di Cosenza, in riferimento alla posizione investigativa dell’ex deputato, aveva portato all’attenzione dell’ex procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro.

Nello specifico, Luberto, non avendo iscritto Aiello nel registro degli indagati, avrebbe quindi evitato di disporre ulteriori accertamenti a suo carico, determinando in favore dell’ex deputato del Pd, indebiti vantaggi di non assumere il ruolo di indagato e di non essere destinatario di indagini. Inoltre, Vincenzo Luberto è accusato di aver ordinato «ai carabinieri del Nucleo investigativo di Cosenza» che gli atti contro Aiello «non venissero riportati» quali «elementi indiziari». In tal senso, la procura di Salerno pare abbia escluso responsabilità penali a carico di militari dell’Arma del Comando Provinciale di Cosenza, inizialmente sfiorati dall’indagine contro Luberto.

Da Nicola Adamo ad Eugenio Facciolla

Le accuse contro Vincenzo Luberto, tuttavia, non si limitano soltanto a Ferdinando Aiello, ma proseguono sempre nell’ambito del centrosinistra calabrese. Infatti, secondo la procura di Salerno, «Luberto, allo scopo di avvantaggiare l’Aiello, ometteva di iscrivere nel registro degli indagati e di proseguire le indagini anche nei confronti di Nicola Adamo Nicola ed Enza Bruno Bossio a carico dei quali emergevano elementi di reato dai medesimi atti riguardanti Aiello».

Dalle indagini, infine, è emerso che Luberto avrebbe spifferato a Ferdinando Aiello che c’erano intercettazioni telefoniche contro Vito Tignanelli, poliziotto di Cosenza, indagato insieme all’ex procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, dalla procura di Salerno, nel primo filone investigativo, per il reato di corruzione. In questo caso, Luberto «informava l’Aiello che in un procedimento della Procura di Catanzaro era stato destinatario di intercettazioni Vito Tignanelli e che il fascicolo era stato trasmesso alla Procura di Salerno per competenza in quanto da tali intercettazioni emergevano elementi di reato a carico del procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla».

Oggi Vincenzo Luberto sarà interrogato dalla procura di Salerno. L’ex pm di Catanzaro vuole chiarire ogni aspetto della vicenda giudiziaria. Luberto è difeso dall’avvocato Mario Papa del foro di Nola, mentre Ferdinando Aiello è assistito dall’avvocato Enzo Belvedere.

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