Tutti gli articoli di Cronaca
La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha chiesto la condanna a 30 anni di carcere per Mario Pranno e Francesco Cicero, ritenuti responsabili della morte del commerciante di Cosenza, Santo Nigro, vittima di ‘ndrangheta, eliminato nel 1981 per non aver pagato il “pizzo” alle consorterie criminali dell’epoca.
Il processo, che si sta svolgendo col rito abbreviato presso il tribunale di Catanzaro, vede come imputati anche gli storici collaboratori di giustizia Aldo Acri e Francesco Saverio Vitelli, per i quali l’ufficio di procura antimafia di Catanzaro, ha richiesto una condanna a 6 anni di carcere. Il collegio difensivo, composto tra gli altri dagli avvocati Riccardo Maria Panno, Gianluca Garritano e Marcello Manna, ha sollevato una questione preliminare di natura costituzionale, ma ha messo sul tavolo del gup anche l’argomento della prescrizione. Santo Nigro si rifiutò di piegarsi alla cosca, che, non potendo accettare un affronto simile, decise di inviare all’interno del suo negozio in via Popilia, Aldo Acri, il quale prima lo picchiò e poi lo ferì mortalmente, con la complicità di Cicero e Vitelli, individuati quali favoreggiatori del killer, ma su mandato proprio di Mario Pranno. Quest’ultimo, tuttavia, nel 1996 specificò che Nigro dovesse essere solo ferito, ma non ucciso.
Dichiarazioni evidenziate oggi dalla difesa che ha chiesto di considerare questo delitto in continuazione, con l’aumento di pena di un anno e mezzo, con i“Missing”, processo in cui Pranno fu condannato per aver commesso 11 delitti di mafia. Sempre la difesa di Pranno, rappresentata dal penalista Gianluca Garritano, ha fatto notare che se oggi ci si interroga su chi abbia ucciso Santo Nigro è solo per il mancato tempismo della procura antimafia di Catanzaro che già nel 1996 aveva a sua disposizione i verbali di Pranno e degli altri pentiti che oggi formano il procedimento penale in questione. La sentenza sarà emessa il prossimo 21 settembre.