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Condannato a tre anni e mezzo di reclusione Denny Romano, 30enne cosentino, imputato nel processo “Mater“, la cui posizione era stata stralciata in udienza preliminare. Il filone principale infatti pende già in Corte d’Appello di Catanzaro e da qui a breve sarà emessa la sentenza di secondo grado.
Il pm Giuseppe Cozzolino, titolare del procedimento penale, aveva chiesto sei anni di reclusione, ma il tribunale monocratico di Cosenza (giudice Stefania Antico) ha ridimensionato le richieste di condanna della procura di Cosenza. Romano è accusato di spaccio di droga ed estorsione (semplice), quest’ultimo reato in concorso con Simone Gerace, che aveva già patteggiato la pena nella fase preliminare.
“Mater“, come si ricorderà, nasce dalla denuncia di una “madre coraggio” che, venuta a sapere dei debiti del figlio, aveva deciso di recarsi dai carabinieri per esporre i fatti poi oggetto di una complessa inchiesta giudiziaria, focalizzata sulle piazze di spaccio presenti nella città di Cosenza. La vittima, infatti, non riuscì a pagare i quantitativi di droga acquisiti e fu messo alle strette. Poi, come appurato in una delle ultime udienze del processo contro Romano, scappò in Romania. L’imputato nel procedimento “Mater” è difeso dagli avvocati Ornella Nucci, Pierfrancesco Fazzolari e Antonio Quintieri.