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Due anni e otto mesi di carcere a fronte dei quattro anni di pena richiesti dalla Procura. E’ questa la condanna inflitta, nella serata del 20 ottobre 2022, all’ex sindaco di Celico, Antonio Falcone, giudicato colpevole del reato di concussione ai danni di un imprenditore edile del posto. Proprio quest’ultimo, nel 2020, aveva denunciato l’allora primo cittadino lamentando di essere stato costretto a consegnargli del denaro e ad eseguire lavori gratis presso la sua abitazione, pena l’esclusione della sua ditta da una gara d’appalto nel piccolo centro presilano.
Il 30 luglio di quell’anno, la consegna dell’ultima tranche di denaro – mille euro – era stata filmata dalla guardia di finanza e, in quell’occasione, per Falcone era scattato l’arresto in flagranza. Dopo alcuni mesi trascorsi dietro le sbarre, l’uomo riuscì a ottenere i domiciliari, poi revocati alla fine del 2021. Fin dal principio si è difeso negando ogni addebito. Sosteneva, infatti, di essersi fatto restituire dall’imprenditore una somma che, in precedenza, gli aveva dato in prestito.
Per lui era tutto lecito, dunque, ma per il momento i giudici non gli hanno creduto. I suoi difensori riproporranno la questione in Appello. L’imprenditore, invece, non si era costituito come parte civile nel processo.