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Processo “Six Towns” ai titoli di coda. La Corte di Cassazione, prima sezione penale, ha emesso anche il verdetto finale, ma non per tutti, contro gli imputati che avevano scelto di farsi giudicare con il rito ordinario. Gli ermellini, nella seduta del 26 ottobre 2022, hanno annullato con rinvio la sentenza impegnata da Giovanni Battista Lombardo, immobiliarista di Castelsilano, condannato in primo e secondo grado a 12 anni di carcere, per i suoi presunti rapporti mafiosi con la ‘ndrangheta crotonese, quella della cosca Marrazzo, e cosentina, riconducibili alla “cellula” nata negli ultimi anni a San Giovanni in Fiore. Per la Dda è la mente “finanziaria” dell’associazione mafiosa.
Il ricorso, presentato dall’avvocato Enzo Belvedere del foro di Cosenza e dall’avvocato Luca Cianferoni del Foro di Roma, è stato l’unico accolto dalla Cassazione, la quale ha convenuto con il legale sul fatto che la posizione di Lombardo dovrà essere nuovamente valutata dai giudici della Corte d’Appello di Catanzaro, con un’altra composizione giudicante, essendo emerse numerose contraddizioni nella motivazione che ha portato alla precedente condanne.
Processo Six Towns, le altre condanne
Rigettati, infine, i ricorsi avanzati da Maria Caterina Di Biase (7 anni e 8 mesi), Angelo Oliveri (16 anni e 9 mesi), Carlo Oliverio (16 anni e 9 mesi), Silvana Pagliaro (14 anni), Francesco Salerno (10 anni), Giovanni Spina Iaconis (17 anni), ritenuto uno dei referente della cosca di San Giovanni in Fiore, Pietro Tassone (18 anni), William Urso Benedetto (un anno e 5 mesi), Antonio Tursi (6 anni e 6 mesi), Maurizio Fontana (9 anni) e Carmine Ventrone (10 anni e 6 mesi). Gli imputati condannati in via definitiva dovranno ottemperare anche al pagamento delle spese processuali.
L’inchiesta “Six Towns”, avviata dalla Dda di Catanzaro coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, mirava a smantellare la ‘ndrina di Belvedere Spinello, comune situato in provincia di Crotone, che comandava su sei paesi, con proiezioni territoriali nei comuni di Rocca di Neto, Caccuri, Castelsilano, San Giovanni in Fiore e Cerenzia, con ramificazioni fino a Rho in provincia di Milano.