mercoledì,Ottobre 16 2024

Diamante, una folla commossa ha salutato per l’ultima volta il saggista e filosofo Nuccio Ordine

Enzo Monaco ha ricordato quando il docente Unical intervistò il boss di Cetraro Franco Muto

Diamante, una folla commossa ha salutato per l’ultima volta il saggista e filosofo Nuccio Ordine

Sono centinaia le persone che nella giornata di oggi si sono avvicendate nella sala consiliare “Ernesto Caselli” di Diamante per dare l’ultimo saluto a Nuccio Ordine, il docente Unical e saggista di fama internazionale morto dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale, dove era giunto a seguito di un malore. Il feretro è giunto al municipio nelle prime ore del mattino. Ordine era nato nella città dei murales 64 anni fa e, nonostante la brillante carriera che lo aveva portato a girare il mondo e a vivere altrove, aveva sempre mantenuto intatto il legame con il paese altotirrenico, dove tornava spesso. Intorno alle 13 si è tenuta anche una cerimonia commemorativa, nel corso della quale amici e parenti hanno reso noti aneddoti ed episodi della sua vita. Tra gli interventi, si sono registrati anche quelli di Francesco Liserre, avvocato penalista e cugino di Ordine, e di Vincenzo Maiolino, che è invece il nipote. «Mio zio – ha detto il giovane – è stato la dimostrazione che nella vita si possono toccare vette altissime ma rimanere ancorati alle proprie radici con umiltà e semplicità».

Cuore diamantese

Il legame con il paese che gli diede i natali è suggellato anche nel nome di battesimo, come ha ricordato il sindaco Ernesto Magorno nel suo breve ma intenso intervento. Il nome del per esteso era, infatti, Diamante Nuccio Ordine. «Un diamante di nome e di fatto – ha dichiarato ancora Maiolino -, che sicuramente continuerà a brillare». Docente all’Unical, saggista, umanista e filosofo, Ordine risiedeva a Rende e il 6 giugno scorso si era sentito male improvvisamente. Da quanto trapelato, circa un mese fa avrebbe subito un’operazione che, però, apparentemente non avrebbe lasciato alcuna conseguenza.

L’amicizia con Umberto Eco

Nuccio Ordine era uno uno dei massimi studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno. Negli anni aveva stretto una profonda amicizia con il semiologo Umberto Eco, tanto che i due, qualche anno fa furono avvistati insieme proprio nella città dei murales. «Erano sul lungomare – ricorda il giornalista Francesco Cirillo -, e lui come al solito fermava le persone per scambiare due chiacchiere, lo faceva con tutti. Noi passavamo e ci sentivamo piccoli in confronto a due giganti come loro, ma lui ti metteva subito a tuo agio. Si rivolgeva a noi in dialetto, gli piaceva parlare il suo dialetto, era un uomo di grande umiltà».

L’intervista al boss Franco Muto

Tra le tante cose, Nuccio Ordine era anche un eccellente cronista. Si era iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Calabria il 16 giugno del 1979, quando aveva solo 21 anni. Una delle sue prime esperienze fu al Giornale di Calabria, dove lavorò fianco a fianco con un altro pezzo di storia di Diamante, Enzo Monaco, ideatore e patron del Peperoncino Festival. «Abbiamo svolto inchieste interessanti e all’epoca anche difficili sulla mafia del Tirreno cosentino – dice Monaco ai nostri microfoni -. Ricordo in particolare l’intervista che Nuccio riuscì a fare a Franco Muto». Un pagina di giornalismo che lasciò il segno, soprattutto perché in quegli anni il “re del pesce”, che avrebbe esercitato il suo potere sulla costa per i successivi quarant’anni, era già considerato uno spietato boss di ‘ndrangheta, anche se la magistratura non era ancora riuscita ad incriminarlo per reati legati alla criminalità organizzata, circostanza che si verificò poi soltanto nel 2006. 

«Nuccio era rimasto legato a questi ricordi giovanili, mi aveva detto di aver incorniciato la locandina di quella intervista e di averla conservata – continua Monaco -. Il direttore Ardenti (Piero, ndr) aveva immaginato per lui un grande futuro da giornalista e anche io lo incitavo a continuare. Ma lui sosteneva che, per quanto fosse bello fare il giornalista, preferiva fare il professore e il ricercatore nelle università. Così ha scelto ha scelto di fare». Nel corso della cerimonia, sono intervenuti, inoltre: Giorgio Franco, ex preside del Liceo Scientifico di Scalea; Sara Amendola  e Miriam Petrone, ex  allieve; Sonia Benedetto, ex compagna di università e Martino Montanarini, amministratore delegato della Bompiani.

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