di Emilia Canonaco e Salvatore Bruno

«Francesco ha indossato il suo nuovo grembiule, il suo nuovo fiocco e si è presentato a scuola. Solo che non ha trovato nessuno». Lo definisce il «giorno dell’orrore» la mamma di Francesco, quello in cui suo figlio si è presentato in classe, una terza elementare di Rende, nel cosentino, e non vi ha trovato nessuno. Il piccolo di otto anni, iperattivo ma con un quoziente intellettivo certificato superiore alla media, si era trasferito da un’altra sezione di quello stesso istituto comprensivo da appena tre giorni. Tanto è bastato ai genitori dei suoi nuovi compagni per stabilire che la sua fosse una presenza non gradita. L’ammutinamento organizzato per manifestare platealmente il loro dissenso.

«E’ stata un’azione criminosa organizzata in chat ai danni di un bambino di 8 anni che la sera prima aveva preparato lo zaino – racconta ai nostri microfoni -. C’è stato un invito, ovvero di lasciare la massima libertà di decidere se la mattina dopo l’agguato si sarebbe dovuto consumare o meno».

L’episodio sarebbe scaturito dalla decisione assunta dal dirigente scolastico di modificare gli equilibri del corpo docente della nuova classe sottraendo alcune ore ad uno degli insegnanti che aveva manifestato reticenza nell’accogliere il bambino nel gruppo. Per accertare le dinamiche celate dietro l’assenza di massa la mamma di Francesco ha chiesto all’Ufficio Scolastico Provinciale di attivarsi con una ispezione, ma per il momento le numerose sollecitazioni già avanzate non hanno sortito risposta.

«Non ho notizie dal Provveditorato, ma forse sta lavorando sotto traccia – continua la madre del bambino di 8 anni -. E’ un dovere suo quello di rendersi conto cosa avviene nelle scuole. Perché ho cambiato classe a Francesco? Perché un giorno è tornato a casa e mi ha chiesto cosa significasse “ritardato”. In quel momento ho capito che gli insegnanti avevano perso il controllo».

Adesso la dolorosa scelta di cambiare istituto, senza rinunciare però a fare valere i propri diritti. Nel frattempo il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha disposto un’ispezione. Inoltre, ha preso contatto con il direttore dell’Ufficio Scolastico per la Calabria Antonella Iunti per effettuare tutte le verifiche del caso e ricevere precise informazioni sulla vicenda del bambino lasciato solo in una classe perché giudicato ‘iperattivo’, in modo da valutare gli eventuali provvedimenti da prendere sulla base di quanto accaduto.

«Forse oggi hanno vinto loro, è vero – ha concluso la signora – ma dentro di me so che sto scegliendo per mio figlio. E nella decisione c’è anche l’affermazione dei diritti che sono stati violati e di tutte le conseguenze psicologiche che sono già evidenti».