Una partita in cui il Cosenza ha saputo resistere alle folate offensive della Cremonese, arrivate specialmente all’alba dei due tempi, per poi capitolare quando mancava poco alla fine. Le consuete polveri bagnate hanno inciso sul risultato finale, anche se la sfortuna ha voltato la faccia ai calabresi che, in piena zona Cesarini hanno colto due legni clamorosi. In classifica Caserta resta a +1 sul Lecco e sulla zona playout.

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Cosenza coriaceo dopo un avvio difficile

Alla lettura delle formazioni trova concretezza quanto paventato nei giorni scorsi: il ritorno alla difesa a quattro per i rossoblù. Gioca subito Camporese in coppia con Venturi, mentre in attacco Tutino è coadiuvato da Marras a destra e da Mazzocchi a sinistra. Stroppa non si discosta dal suo 3-5-2 e in avanti si affida principalmente a Massimo Coda, bomber rimasto a secco per il settimo incontro di fila.

Proprio il centravanti, tuttavia, scalda subito i guantoni di Micai. Più in generale, l’avvio dei padroni di casa è veemente. Zanimacchia al 6’ coglie in pieno un palo svettando più alto di tutti su un cross di Ghiglione, ma per i primi quindici minuti va in scena un assedio vero e proprio. Sarebbe finito male per i calabresi se nuovamente il pipelet ospite non si fosse opposto alla grande ad un mancino di Vazquez. Esaurito il momento di spinta, però, il Cosenza prende coraggio e si fa vedere un paio di volte dalle parti di Jungdal seppur senza rendersi particolarmente pericoloso.

Antov prende l’ascensore

Stroppa rivoluziona la squadra nell’intervallo lasciando negli spogliatoi Coda e Ghiglione. Entrano Tsadjout e l’amatissimo ex Okereke che compongono la nuova coppia d’attacco. La trazione è nettamente offensiva e serve ancora il miglior Micai per impedire al Mudo Vazquez, arretrato a centrocampo, di concretizzare in oro un fendente dalla distanza. Stesso discorso per Jungdal che nega la gioia personale a Zuccon dopo una discesa dirompente di Cimino. Gli spazi per i contropiedisti dei Lupi ci sono e Marras prova ad imboccare le autostrade che i grigiorossi lasciano libere.

In un match bloccato, come spesso avviene, il grimaldello sono i calci piazzati. Allora Vazquez pennella dalla bandierina, Antov sovrasta Venturi e gonfia la rete sotto la curva amica. Una doccia fredda per Caserta che a meno di un quarto d’ora dalla fine pregustava di tornare a casa con un punto a margine di un’onesta partita. L’occasione per il pari, doppia, arriva al 90’. Marras si accentra e impegna il portiere ospite, Collocolo spazza ma calcia addosso al furetto ospite. La palla si impenna e sbatte sulla traversa, così come una zuccata di Crespi centra il palo. Il tredicesimo e il quattordicesimo legno stagionale fanno calare il sipario sullo Zini.