sabato,Giugno 14 2025

Cultura e imprenditoria cosentina contro il Museo Alarico: appello al Ministro Giuli

Secondo i firmatari, il progetto, privo di veri reperti storici e basato su leggende incerte, rischia di alterare la memoria collettiva di Cosenza. La lettera propone un restauro completo del centro storico e un giardino al posto del vecchio Hotel Jolly, come tributo alla vera identità storica cosentina.

Cultura e imprenditoria cosentina contro il Museo Alarico: appello al Ministro Giuli

Alcuni nomi della cultura e dell’imprenditoria cosentina hanno scritto una lettera aperta al ministro della Cultura Giuli in merito all’idea di rispolverare la vecchia idea del Museo Alarico: «I sottoscritti ritengono che l’attuale Amministrazione comunale di Cosenza commetta un grave errore nel continuare l’opera dell’ex Sindaco Occhiuto dicendo di voler “imprimere un’accelerazione”, come affermato dal sindaco Franz Caruso, alla ripresa dei lavori di costruzione del Museo di Alarico già fermata nel novembre 2018 da un provvedimento dell’allora Direzione generale del Mibac che revocava, in autotutela, il permesso paesaggistico concesso, all’epoca, dal Soprintendente ABAP di Cosenza, Mario Pagano – scrivono -. I sottoscritti chiedono che il MiC per mezzo dei suoi organi centrali, Direzione generale, e periferici, Soprintendenza Abap di Cosenza, impedisca la costruzione di un qualsivoglia manufatto- che, del resto, sarebbe del tutto privo di reperti attribuibili ad Alarico o ai Goti- ai piedi del Centro storico della città di Cosenza che ha già un vincolo diretto e un vincolo paesaggistico sin dal 1969.

Un qualunque edificio costruito in quel luogo con forme, tecniche e materiali moderni sarebbe del tutto fuori contesto rispetto al tessuto architettonico e urbanistico della città antica. Auspichiamo che al posto dell’ormai abbattuto ex Hotel Jolly venga allestito, invece, un giardino pubblico alberato. I sottoscritti si chiedono, ancora una volta, cosa spinga anche questa Amministrazione comunale, a voler costruire un Museo -in totale assenza della più piccola testimonianza materiale alariciana e per un costo fra i 7 e i 10 milioni di euro- dedicato ad un invasore che, dopo aver saccheggiato Roma e tutta la penisola nel 410 d.C., secondo un racconto poco attendibile del solo Iordanes, l’apologeta dei Goti vissuto 150 anni dopo i fatti- muore, per caso, nei pressi di Cosenza.

Dal racconto di Iordanes si deduce che, a causa dell’accidentale morte del re nei pressi di “Consentia”, centinaia di antichi cosentini furono costretti dai Goti, prima a deviare il fiume e, poi, a seppellire Alarico con il bottino frutto del saccheggio di Roma e di tutta l’Italia meridionale. Per evitare di lasciare testimoni ed eventuali, futuri, cercatori di tesori, i Goti trucidarono tutti i prigionieri cosentini che avevano partecipato alla sepoltura. Perché, dunque, celebrare Alarico e i Goti che trucidarono, milleseicento anni or sono, centinaia di progenitori dei cosentini? I sottoscritti ritengono che la celebrazione di un personaggio storiograficamente controverso e il seduttivo vagheggiamento del ritrovamento di una sepoltura leggendaria, della quale non è stato rinvenuto neanche il più piccolo frammento, siano elementi che concorrono attivamente all’offuscamento della coscienza collettiva e della conoscenza della Storia che conduce all’estrema e perversa conseguenza di una pericolosa invenzione identitaria che, peraltro, poggia su basi palesemente false e inesistenti.

I sottoscritti ritengono che la costruzione di un Museo Alarico, che non conterrà nulla che sia materialmente riconducibile ad Alarico o ai Goti, sia non solo storicamente sbagliata e socio-antropologicamente manipolatoria, ma anche umiliante per una città – dal IV sec. a.C. capitale dei Brettii e, poi, importante municipium romano- ed una popolazione che, nel corso dei secoli, hanno saputo esprimere ben altre, e più alte, personalità: Aulo Giano Parrasio, Bernardino Telesio, Sertorio Quattromani, Valentino Gentile, Francesco Saverio Salfi, Giovan Battista Amico, Alfonso Rendano, Pasquale Rossi et cetera. I sottoscritti sono convinti che solo il restauro complessivo e capillare -che deve necessariamente comprendere gli edifici privati e non, come l’attuale Amministrazione comunale sta facendo, solo gli edifici di proprietà pubblica- della Cosenza storica potrebbe mettere in moto un meccanismo virtuoso nel quale la “redditività” del patrimonio culturale cosentino e calabrese non risiederebbe solo nella sua commercializzazione e nel turismo che esso potrebbe produrre, ma in quel profondo ed indispensabile senso di appartenenza e di cittadinanza ispirato dalla propria Storia e dai valori simbolici ad essa collegati. I sottoscritti chiedono, dunque, al competente Ministro, Alessandro Giuli, di usare gli strumenti a sua disposizione -amministrativi, di governo e anche di impulso legislativo- per impedire la costruzione del Museo di Alarico e auspicano, invece, il restauro degli edifici pubblici e privati del cadente Centro storico di Cosenza che permetterebbe di restituirlo ai cosentini, prima che un acquazzone un po’ più forte lo porti via.

I nomi dei firmatari:

  • Battista Sangineto, archeologo, Unical
  • Armando Taliano Grasso, archeologo, Unical
  • Salvatore Settis, archeologo, Accademia dei Lincei
  • Pier Giovanni Guzzo, archeologo, Accademia dei Lincei
  • Tomaso Montanari, storico dell’arte, Rettore Univ. Stranieri Siena
  • Vito Teti, antropologo e scrittore, Unical
  • Paolo Liverani, archeologo, Università di Firenze
  • Lucia Faedo, archeologa, Univ. di Pisa
  • Franco Cambi, archeologo, Univ. di Siena
  • Alessandra Anselmi, storica dell’arte, Univ. di Bologna
  • Alberto Ziparo, urbanista, Univ. di Firenze
  • Roberto Budini Gattai, urbanista, Univ. di Firenze
  • Tonino Perna, economista, Univ. di Messina
  • Francesco Raniolo, politologo, Unical
  • Mariafrancesca D’Agostino, sociologa, Unical
  • John Trumper, linguista, Unical
  • Marta Maddalon, linguista, Unical
  • Enzo Scandurra, urbanista, Univ. La Sapienza Roma
  • Donatella Loprieno, costituzionalista, Unical
  • Maria Teresa Iannelli, archeologa, già funzionario Mibac
  • Maurizio Pistolesi, archeologo, Cosenza
  • Pino Ippolito Armino, storico
  • Paolo Veltri, ingegnere idraulico, Unical
  • Alessandra Carelli, storica dell’arte, Cosenza
  • Mauro Minervino, antropologo, Accademia Belle Arti CZ
  • Teresa Liguori, Consigliere nazionale Italia Nostra
  • Maria Cristina Lattanzi, Consigliere nazionale Italia Nostra
  • Liliana Gissara, Consigliere nazionale Italia Nostra
  • Laura Comi, Consigliere nazionale Italia Nostra
  • Federazione provinciale Rifondazione Comunista Cosenza
  • USB, Federazione di Cosenza
  • Associazione La Base, Cosenza
  • Forum Ambientalista Calabria
  • Antonio Trimboli, ingegnere, Cosenza
  • Massimo Ciglio, dirigente scolastico, Cosenza
  • Ida Selene Broccolo Tommasi, operatrice culturale, Cosenza
  • Sergio Nucci, medico, Cosenza
  • Stefano Catanzariti, attivista civico, Cosenza
  • Sergio Aquino, imprenditore, Cosenza
  • Ercole Barile, imprenditore, Cosenza
  • Francesco Saccomanno, attivista politico, Cosenza
  • Pino Scaglione, architetto, Univ. di Trento
  • Monica Nardi, chimica, Università Magna Grecia
  • Francesco Gaudio, docente, Fermi-Brutium” Cosenza
  • Angelo Broccolo, medico, Corigliano
  • Vincenzo Reda, vicepreside Fermi Brutium Cosenza
  • Emilio Nigro, poeta, Cosenza
  • Luigi Gallo, docente, Cosenza
  • Valerio Formisani, medico, Cosenza
  • Antonio Curcio, bibliotecario, Cosenza
  • Maria Pia Funaro ingegnere ambientale, Cosenza
  • Rosanna Tedesco, docente, Liceo Classico Telesio
  • Giuseppe Bornino docente, Liceo Amantea
  • Antonio Romeo, docente, Liceo Classico Telesio
  • Simona Serra, docente, Liceo Fermi
  • Lisa Sorrentino, cittadina, Cosenza
  • Franca Garreffa, sociologa, Unical
  • Pino Scarpelli, cittadino, Cosenza
  • Maurizio Nuccio, avvocato Cosenza
  • Giusy Branda, docente ” Scorza” Cosenza
  • Francesco Cirillo, giornalista e scrittore
  • Andrea Bevacqua docente, IstC Cosenza
  • Pierluigi Grottola, docente Convitto Nazionale Telesio
  • Giorgio Marcello, sociologo, Unical
  • Eliodoro Loffreda, docente, Liceo Telesio
  • Giulia Fragale attivista, Cosenza
  • Francesco Morelli, cittadino, Cosenza
  • Maria Grazia Francesca Cavaliere, cittadina, Cosenza
  • Giuseppina Calvelli, cittadina, Cosenza
  • Patrizia Gallo, dottore commercialista, Cosenza
  • Sergio Crocco, Associazione Terra di Piero
  • Giuseppe Cirò, cittadino, Cosenza
  • Giovanni Sole, storico e antropologo, Unical
  • Ida Rende, sociologa, Cosenza
  • Loredana Bruselles, cittadina Cosenza
  • Massimo Sisca commerciante, Cosenza
  • Alessandro Iantorno cittadino, Cosenza
  • Paola Pietramala, matematico, Cosenza
  • Francesca Canino, giornalista, Cosenza
  • Eduardo Zumpano, storico, pres. Anppia Cosenza

Articoli correlati