Omicidio di Giuseppe Romeo, assoluzione definitiva per il boss Francesco Abbruzzese

Dopo un lungo iter giudiziario, la Corte di Cassazione ha messo la parola fine al processo a carico di Francesco Abbruzzese, alias “Dentuzzo”, confermandone l’assoluzione in via definitiva dall’accusa di essere stato il mandante dell’omicidio di Giuseppe Romeo, avvenuto il 15 luglio 1999 a Cassano allo Ionio.

La decisione della Suprema Corte ha avvalorato quanto stabilito dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, presieduta dal dottor Fontanazza, con la dottoressa Saccà come giudice a latere. I giudici catanzaresi, accogliendo le argomentazioni della difesa, rappresentata dall’avvocato Roberta Provenzano del foro di Cosenza, hanno escluso il coinvolgimento di Abbruzzese nel delitto.

Omicidio Giuseppe Romeo, la ricostruzione

Romeo, considerato vicino al clan di Leonardo Portoraro, fu ucciso con una pistola 38 Magnum in un agguato eseguito dai collaboratori di giustizia Cosimo Scaglione e Pasquale Perciaccante. I due, divenuti in seguito pentiti, avevano ricostruito la dinamica dell’omicidio senza fornire elementi certi che riconducessero la responsabilità a “Dentuzzo”. A queste dichiarazioni si era aggiunto, in questo quarto processo d’appello, il contributo di un nuovo collaboratore di giustizia, Nicola Acri, che aveva indicato Abbruzzese come il mandante del delitto, inquadrandolo in una presunta strategia stragista volta a consolidare il suo potere criminale nella Sibaritide.

Nonostante queste nuove accuse, i giudici hanno ritenuto che le dichiarazioni rese dai pentiti non fossero sufficienti a fondare una condanna, mancando i requisiti richiesti dalla Cassazione per attribuire la responsabilità del delitto. L’avvocato Roberta Provenzano ha espresso grande soddisfazione per l’esito del processo