Rinforzare le foreste per affrontare i cambiamenti climatici, renderle più resilienti e capaci di proteggere la vita sulla Terra. Perché salvare gli alberi significa salvare noi stessi. In Calabria c’è un luogo speciale dove questo principio diventa realtà: un laboratorio naturale che raccoglie dati, studia soluzioni e ci aiuta a capire come proteggere il nostro mondo.

Il Parco nazionale della Sila è entrato nel circuito di un progetto molto importante denominato “FORbEST (gioco di parole tra la parola “foresta” e “per il meglio”), finanziato da Horizon Europe (un programma dell'Unione europea di sostegno della ricerca scientifica) e dedicato alla salvaguardia delle foreste europee attraverso pratiche di gestione sostenibile.

Nei prossimi quattro anni, il parco diventerà un laboratorio all’aperto (un living Lab) dove scienziati, istituzioni e comunità lavoreranno fianco a fianco per testare e sviluppare soluzioni concrete per rinforzare le foreste, promuovere la biodiversità e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.

La scelta del Parco della Sila

L’iniziativa coinvolge 5 regioni biogeografiche dell'UE e una zona tropicale. Il Parco Nazionale della Sila diventerà così un centro di studi e monitoraggi sulla biodiversità, in particolare nella Riserva Naturale Biogenetica Gariglione – Pisarello e nella Riserva MAB Sila.

Il ruolo del Parco e delle istituzioni locali

Nel Parco, il Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università della Tuscia sarà responsabile della supervisione scientifica delle attività, che riguarderanno sia la faggeta vetusta che i boschi misti con abete bianco, in collaborazione con i Carabinieri Forestali e l'Ente Parco.

Il Commissario Straordinario del Parco, Liborio Bloise, ha espresso grande soddisfazione per il coinvolgimento del Parco in questo progetto internazionale, sottolineando il supporto per lo sviluppo di raccomandazioni di policy a livello europeo volte al rafforzamento dei servizi ecosistemici delle foreste.

Una visione condivisa per la gestione forestale

Un altro aspetto fondamentale del progetto è l’analisi economica e giuridica delle strategie di gestione forestale: verranno esplorati incentivi e normative capaci di favorire una transizione verso sistemi forestali più naturali e ricchi di biodiversità.

Per i prossimi quattro anni, dunque, il Parco Nazionale della Sila diventerà il cuore pulsante di un’innovazione che guarda al futuro, in un processo che coinvolgerà tutti, perché tutti dobbiamo qualcosa a questo pianeta che soffre per causa nostra.