Fabio Caserta e il Cosenza. Nuova pagina di storia per la compagine rossoblù che inizia il suo sesto campionato consecutivo di Serie B. Il presidente Eugenio Guarascio e il ds Roberto Gemmi hanno inteso affidargli l’incarico, confermando così l’orientamento del massimo operatore di mercato dei Lupi ad individuare profili dal gioco propositivo per la panchina delle sue squadre. Dopo l’esperienza di Benevento finita male, il tecnico di Melito Porto Salvo riparte dalla sua Calabria. L’ultimo reggino sulla panchina del Marulla fu Toscano: due campionati vinti.

«Potevo fare altre scelte, ma ho deciso di venire a Cosenza perché conosco da tanto tempo Gemmi e voglio ripagare la sua fiducia e quella del presidente Guarascio» le sue parole. «Sono qui con tanto entusiasmo, voglio rimettermi in gioco in un una piazza importante».

Caserta e il Cosenza che verrà

Per ciò che riguarda il mercato Fabio Caserta ha le idee chiare: «Florenzi è un giocatore forte, per me il centrocampo è l’anima della squadra. Vogliamo tenere i calciatori migliori, ma è un discorso che è attinente al direttore e c’è tutto il tempo per valutare. Quando dico di aver scelto Cosenza, so di essere in buone mani e di avere una base. Il ritiro verrà fatto per valutare ogni elemento, è una valutazione fatta con il ds così da operare meglio sul mercato. Guai ad avere fretta e a sbagliare gli acquisti».

Il trainer ha allenato già Giacomo Calò. «Ha fatto benissimo con me a Castellamare di Stabia e a Benevento. Non si è ripetuto l’anno scorso – ammette – ma può capitare. Sulle palle inattive è determinante ed ha qualità tecniche e mentali. Ogni stagione è una storia a sé, ma questo concetto vale per tutti quanti. Il 30 giugno si azzera e si riparte»

L’obiettivo è la salvezza: «Dobbiamo mantenere la categoria, ma offrendo un calcio propositivo e cercando di mantenere l’entusiasmo del Marulla. Ero allo stadio durante Cosenza-Brescia e vedere lo stadio pieno come quella sera è un’arma che altri non hanno. Il campionato di Serie B è difficile, dobbiamo essere pronti a soffrire. Speriamo il meno possibile».

Argomento modulo. «Ho adottato diversi sistemi di gioco in base ai calciatori a disposizione – ha detto Caserta -. A me piace la difesa a quattro, poi il posizionamento del resto della squadra dipende da tanti fattori. Compresa la disposizione degli avversari».

Un tifo da categoria superiore

«Mi piacciono le responsabilità – continua l’allenatore dei Lupi -. Caserta è a Cosenza perché consapevole di tutto ciò che circonda il mondo dei rossoblù. La mia esperienza a Benevento? Ci sono stati degli errori da parte di tutti, al netto di come poi è finita. I miei cercherò di non ripeterli, ma sarà sempre il campo a delineare gli obiettivi futuri. Il primo obiettivo è la salvezza, che passa attraverso gli allenamenti e la settimana di lavoro».

«La percezione che si ha del Cosenza è quella di una squadra che cresce di anno in anno – dice -. Il direttore ha avuto la disponibilità di molti allenatori, scegliere per me questa piazza per me è stato facile perché qui ricevi motivazioni e stimoli. Il pubblico del Cosenza ce l’ha forse il Bari, ma il tifo dei Lupi è unico. Vogliamo farli divertire. Come mi ha convinto Gemmi? Ci siamo visti alle finali del campionato Primavera scambiando due parole, poi quando ci siamo sentiti abbiamo chiuso rapidamente».

Il contratto di un anno

Fabio Caserta ha firmato un contratto di un anno con il Cosenza, con opzione di rinnovo legata non solo alla salvezza. «I dodici mesi di accordo non sono forzati, perché i rapporti tra le persone non si valutano da un pezzo di carta – spiega -. Il progetto si poggia su altro. Vogliamo fare qualcosa di diverso rispetto agli ultimi anni, ma è chiaro che non possiamo portare 20 calciatori in città. Noi vogliamo salvarci offrendo un buon calcio: questo è ciò che ci siamo prefissi di fare. Quando in giro mi dicono perché sia venuto al Marulla, rispondo che sono in una piazza importante dove vogliono venire calciatori forti».