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“Nemo propheta in patria”. Ci affidiamo ai latini a per descrivere la parabola di Roberto Goretti a Perugia. Un perugino che per 8 anni è il direttore sportivo della squadra della sua città però, forse, un po’ profeta dev’esserlo anche stato. Certo, il finale non era quello che tutti si sarebbero aspettati. Non c’è stato il classico lieto fine. Ma se si fa un punto della situazione e si traccia una linea, così come lo stesso Direttore Sportivo ha suggerito recentemente di fare per stilare un bilancio della sua carriera, sono sicuramente più gli aspetti positivi che quelli negativi della sua esperienza con il Grifo che sabato prossimo affronterà per la prima volta da avversario.
Finale amaro
Non si può però non iniziare dal finale. Una stagione balorda, quella culminata, in piena estate del 2020 per colpa del Covid-19, con la retrocessione in Serie C del Perugia dopo lo spareggio play-out contro il Pescara. Una retrocessione amara, inaspettata e che ha significato per Goretti l’addio alla sua città e la fine di un sogno: quello di riportare in Serie A il Perugia. Se sia un sogno solo interrotto e se prima o poi il filo verrà riannodato è certamente difficile da sapersi. Ma non si può certo dimenticare quanto di buono fatto prima.
Perugia terra promessa
Roberto Goretti è un perugino doc. Nato a Perugia, cresciuto nel settore giovanile del Grifo. Di ruolo fa il centrocampista d’ordine, un classico regista. Forse un po’ lento ma dalla tecnica sopra la media. Con la maglia bianco e rossa del Perugia Goretti esordisce a 19 anni in Serie B, nel 1995, e vince subito il campionato. Gioca anche un anno in A ma retrocede e saluta la città. Va a Napoli. Ma a Perugia ci torna nell’inverno del 2001, in Serie A, e poi ancora nel 2010/2011, quando il Grifo deve ripartire dalla D e lui torna a casa per vincere il campionato che li riporta immediatamente tra i professionisti e chiudere una carriera con 341 presenze e 13 gol tra i professionisti.
Dal campo alla scrivania
Ma dal suo addio al campo al suo approdo alla scrivania passa pochissimo. Nel marzo del 2012 diventa il nuovo responsabile del settore giovanile del Perugia. Non fa nemmeno in tempo ad iniziare il suo compito con i giovani però ché i “grandi” hanno bisogno di lui. Il nuovo proprietario Massimiliano Santopadre lo nomina Direttore Sportivo. Iniziano 8 campionati fatti di grandissime soddisfazioni: il ritorno in Serie B del 2014, i più di 20 milioni di plusvalenza regalati alla società, la semifinale play-off nel 2017 o la soddisfazione di aver fatto diventare calciatori veri quelli che erano ottimi prospetti come i vari Conti, Mancini, Politano, Spinazzola e Faraoni giusto per citarne qualcuno.
L’idillio con Pizzimenti
Marcello Pizzimenti è il braccio destro di Goretti, voluto fortemente al suo fianco anche a Cosenza. La sua avventura dirigenziale inizia quasi per caso. Difensore palermitano, classe 1970, dopo un’onesta carriera tra Serie D e Serie C (l’apice con la Massese in C1), gioca gli ultimi anni con la maglia del Foligno ed in due stagioni, si ritrova dall’Eccellenza alla Serie C, visto che gli umbri vincono due campionati. A 35 anni, nel 2005, Pizzimenti appende le scarpe al chiodo e viene nominato Direttore Sportivo del Foligno, in coppia con Federico Cherubini, Direttore generale, ed oggi Football Director addirittura della Juventus. I due fanno benissimo nella piccola realtà umbra e sfiorano addirittura la Serie B quando perdono i play-off contro il Cittadella nel 2008. Rimane a Foligno fino al 2013 quando lo chiama il Perugia per diventare responsabile scouting. Ma dopo un solo anno sale anche lui in prima squadra ed affianca da quel momento in poi Goretti.
Ci sono anche altri ex
Domani pomeriggio, per entrambi, non sarà sicuramente facile. Sanno tutti e due che nei 90 minuti il Cosenza si giocherà tantissimo e quindi, com’è normale che sia, i sentimenti saranno messi da parte. Consapevoli che il bene dei rossoblù, ora viene prima di ogni altra cosa. Goretti e Pizzimenti, tra l’altro, non sono gli unici ex della gara. Ha giocato 3 anni importanti con la maglia dei grifoni anche Nicola Belmonte, oggi collaboratore tecnico di Occhiuzzi ma cosentino doc. E domani, sarà la prima volta da ex anche per Mirko Carretta. L’esterno d’attacco nato a Gallipoli con il Cosenza ha raccolto 65 presenze e 9 gol in due anni. Dopo l’infortunio che lo ha colpito a fine ottobre è rientrato stabilmente in gruppo da metà gennaio, ma da allora ha raccolto solo due scampoli di partita. Anche per lui domani saranno 90 minuti speciali.