Fabrizio De André l’avrebbe definita «una storia sbagliata». Il rapporto fra Gianluca Grassadonia e il Cosenza non è nato, né tantomeno proseguito sotto una buona stella. Il difensore giocò in riva al Crati nella stagione della retrocessione patita a Padova e, da quel momento in poi, è iniziato un continuo “evitare”, per una ragione o per un’altra, uno stadio che non gli ha mai perdonato la disfatta di un campionato. Fino a pochi anni fa.

Da calciatore…

Quando vestiva la maglia del Cagliari ebbe ben tre occasioni per riscattarsi, dal 2000-01 al 2002-03, ma non mise mai piede in campo: squalifiche, infortuni, insomma non tornò mai a quello che allora si chiamava soltanto San Vito. Poi il fallimento dei Lupi escluse i rapporti fra il tecnico e i rossoblù, le cui strade si incrociarono solo dieci anni più tardi, con ruoli differenti.

…E da allenatore

Grassadonia era infatti alla guida tecnica del Messina quando, alla ventisettesima del campionato 2013/’14, i giallorossi affrontarono il Cosenza. Come in uno strano scherzo del destino, il tecnico venne espulso nella precedente sfida contro il Chieti e squalificato. L’anno successivo, invece, nella prima in casa di Roselli, l’ex difensore accusò un calo di pressione prima della conferenza, mandando in sala stampa il suo secondo Criscuolo. 

Il ritorno nel 2016

La prima volta in sala stampa per Grassadonia, dopo la defezione dell’anno precedente, arrivò a seguito di uno 0-0 con la Paganese sotto Pasqua 2016. Da lì in poi, tutta discesa: si presentò nelle due occasioni in cui i silani sfidarono i campani nella stagione successiva, sia in regular che nei playoff, e anche col Foggia in Serie B. Sabato tornerà in terra bruzia dopo la sconfitta patita per mano di Tutino. Stavolta, però, niente conferenza stampa: le norme anticovid non lo consentono.