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Cosenza–Cittadella è anche, o forse soprattutto, la partita di Manuel Pascali. Il difensore classe 1981, ex di entrambe le squadra, ha da poco vinto con il Sangiuliano City il suo ennesimo campionato in carriera. E domani, davanti alla tv, sarà spettatore interessato del match del “Marulla”. Parlare con lui è sempre motivo di spunti interessanti. Ed allora ecco la sua chiacchierata con Cosenza Channel.
Domani appuntamento fondamentale per la salvezza del Cosenza. Lei che conosce molto bene anche l’ambiente Cittadella, con quale spirito i granata giocheranno la partita del “Marulla”?
«Lo faranno con lo spirito di chi non ha niente da perdere. Spensierati . Il loro è un gruppo fatto di tanti giovani, che arrivano da categorie inferiori. Che ha voglia comunque di finire bene una stagione difficile e magari proprio guadagnarsi la conferma negli ultimi 90 minuti. Quindi bisogna non sottovalutare assolutamente la partita fin dall’inizio».
Che voto da alla stagione di entrambe le squadra? Anche se il giudizio del Cosenza può ancora non essere definitivo ovviamente…
«Do 8 comunque alla stagione del Cittadella. Sempre in grado di fare grandissime cose con budget limitati ma con tante idee. Non fossero mancati Tounkara e Okwonkwo avrebbero di nuovo fatto il miracolo di finire per l’ennesima volta ai playoff. In un campionato di Serie B competitivo come non accadeva da anni. Al Cosenza invece do un 2 alla società ed un 6 alla squadra. Perché arrivare a riuscire a giocarsi per l’ennesimo anno la permanenza in B tra disorganizzazione e scarsa programmazione è un miracolo targato Zaffaroni, Occhiuzzi, Bisoli e giocatori. C’è tempo ancora per scrivere il lieto fine».
Per quel che riguarda il Cosenza, quale può essere il fattore e/o il calciatore decisivo per vincere la gara di venerdì in primis e poi per raggiungere la salvezza?
«La coppia d’attaccanti formata da Caso e Larrivey può essere decisiva. Ma quello che deve fare la differenza è il “Marulla”. Bisogna mettere da parte la delusione, la frustrazione di un’altra stagione complicata. Lo stadio deve riempirsi ed i tifosi devono trascinare la squadra. E quelli del Cosenza in questi sono unici».
In prospettiva play-out quale squadra potrebbe essere di più alla portata del Cosenza tra Alessandria e Vicenza?
«Sono tutte e due squadre pericolose. Ma tra le due forse sceglierei l’Alessandria. Il Vicenza infatti ha giocatori esperti ed è una piazza abituata a certe pressioni. Ed in caso di doppia sfida questi sono fattori da non sottovalutare assolutamente».
Dovesse essere Alessandria, i tifosi del Cosenza hanno speranze di vederla sugli spalti del Moccagatta a tifare per i lupi?
«Certamente. Sarò di sicuro in curva, probabilmente anche con i miei figli, per tifare Cosenza come già è successo a Monza».
Un messaggio per i supporter rossoblù?
«Lo avete cantato, lo cantate e lo canterete sempre: “La vinciamooo nooiii, la vinciamooo noi, la vinciamooo noiiiii”. Mettete da parte tutto la rabbia accumulata per questa stagione, riempite il “Marulla” e trascinate la squadra. Di notte quello stadio regala sogni impensabili».
Progetti per il tuo futuro? Che fa l’anno prossimo Manuel Pascali?
«Mi vedo ancora sul rettangolo verde, magari seduto in panchina… Seduto no dai, non riuscirei a starci mai. Resto sempre affamato di sfide, quelle sì. E l’anno prossimo potrebbe esserci quella più difficile di sempre: giocare e salvarsi in Serie C, da protagonista , a 41 anni. Vedremo. Con calma valuterò tutto. Bisogna avere equilibrio e lucidità. Intanto domani: “jamu lupiiiii”. Cosenza è sempre nel mio cuore».