La 24enne napoletana, intossicata dopo aver mangiato un panino con i broccoli, racconta la sua esperienza dal reparto di Rianimazione dell’Annunziata di Cosenza
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Se mia sorella Alessia non mi avesse portata in ospedale con la forza, io oggi non sarei qui». A parlare è Gaia Vitiello, 24 anni, napoletana, studentessa di Lingue all’Università Federico II, tra le vittime del focolaio di botulino scoppiato a Diamante dopo il consumo di panini in un food truck.
La giovane è stata ricoverata in Rianimazione all’Annunziata di Cosenza, dove i medici hanno subito somministrato l’antitossina arrivata dalla farmacia militare di Taranto. «Sono stati eccezionali – racconta al Corriere della Sera – mi hanno rassicurata e hanno agito subito. Mi considero fortunata».
La notte dell’intossicazione
Gaia ricorda con lucidità quella notte: «Dopo la discoteca, il 5 agosto, siamo andati da “Peppino” per un panino. I miei amici l’hanno farcito con maionese, salsiccia e patatine. Io ho aggiunto i broccoli. Era la prima volta».
Poche ore dopo i primi sintomi: diarrea, difficoltà a deglutire, tremori. «Con mia sorella sono andata alla clinica Tirrenia di Belvedere, poi i medici mi hanno trasferito d’urgenza a Cosenza».
Il bollettino medico
Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Asp, sono 11 le persone ricoverate, di cui tre in terapia intensiva, tre in pediatria e cinque nei reparti di area medica. Una situazione che ha portato all’annullamento in Calabria dell’International Streetfood Festival e a controlli straordinari del Nas dei carabinieri in tutta Italia.
La forza di ricominciare
Oggi Gaia sorride: «Uscirò dalla terapia intensiva e andrò in Medicina. La prima cosa che farò sarà abbracciare mia nonna Giovanna, poi andrò al mare. E ovviamente sfiderò i miei amici a carte».
E nonostante la paura, promette che tornerà a Diamante: «È un posto fantastico, ci vengo da anni con la mia famiglia. Non smetteremo certo adesso».