Il video ha fatto il giro d’Italia, ma la replica non si è fatta attendere. Dopo che il breve reel dello streamer cosentino Saetta, in cui il giovane denunciava atti di bullismo avvenuti fra i banchi di scuola nei confronti del fratello Cristian, l’istituto comprensivo frequentato dall’adolescente ha risposto parlando di «accuse infondate e gravemente diffamatorie nei confronti della scuola, del corpo docente e delle famiglie degli altri studenti».

«La Direzione – continua la nota – comunica che sono state avviate le procedure legali per la diffida e la denuncia per diffamazione dei genitori responsabili della pubblicazione». 

«Abbiamo verificato, non c’è stato alcun atto di bullismo»

«Desideriamo ribadire con fermezza che, a seguito di continue e approfondite verifiche interne e ascolto degli insegnanti, non risultano episodi di bullismo perpetrati nei confronti dello studente in questione», continua il comunicato, che poi aggiunge: «Al contrario, il ragazzo ha sempre partecipato alle attività della classe sia curriculari sia extracurriculari». Fra queste ultime, spiega la scuola, rientrano non solo le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione, ma anche il progetto CIAK, incentrato proprio sul contrasto al bullismo.

Nella nota poi si accusano i genitori del ragazzo: «La scuola ha inoltre spesso incontrato i genitori dello studente con l’obiettivo di concordare un piano educativo personalizzato e condiviso, ma a oggi si registra una volontà di disaccordo e mancata collaborazione da parte loro che impedisce un positivo percorso inclusivo». Infine, si ribadisce «l’impegno della nostra scuola per garantire un ambiente rispettoso, inclusivo e sicuro per tutti gli alunni, lavorando con trasparenza e responsabilità per il buon funzionamento della comunità scolastica».

E intanto arriva il commento della mamma di Cristian: «Gli hanno detto di stare a cuccia»

In questo botta e risposta a distanza, nei commenti del video di Saetta è intervenuta anche la madre dello streamer e di Cristian: «A mio figlio è stato detto del compleanno, non poteva saperlo e quando lui è scoppiato a piangere in classe alcuni compagni si ci sono messi a ridere dicendogli pure di stare a cuccia, gli insegnanti presenti sono intervenuti, ma questo non cambia ciò che ha subito».

La madre poi prosegue, calcando la mano sulle registrazioni in videochiamata di cui parlava lo streamer: «Mio figlio è stato registrato in più occasioni per prenderlo in giro, sono intervenuta a parlare con i genitori degli interessati e mi è stato detto che non era possibile. Eppure – conclude – la settimana scorsa sono dovuta intervenire in una videochiamata dove alcuni compagni gli chiedevano di farli ridere e vedendo me sono usciti dalla chiamata».